ItaliaLavoro o ItaliaPrecaria? Una lettera di un lavoratore licenziato

Quella che segue è la lettera di un ex "collaboratore" di ItaliaLavoro, agenzia tecnica del Ministero del Lavoro che di punto in bianco ha mandato per strada centinaia di dipendenti. Il paradosso sottolineato da questo lavoratore è che il progetto al quale lavoravano (anzi… "collaboravano" come "progettisti") era finalizzato proprio alla stabilizzazione dei lavoratori con contratti precari.

Diamo spazio e voce a questa storia che, come tutte le storie, parte dal lavoro ma, a cascata, investe tutti gli aspetti della vita delle persone e invitiamo sempre tutti i lavoratori e le lavoratrici a scriverci e continuare a usarci come loro megafono.

Conoscete Italialavoro? Essa è l’agenzia tecnica del Ministero del Lavoro.

Questa, seppur del Ministero del Lavoro, si regge quasi esclusivamente sui “collaboratori”, sui precari, insomma. Quelli sottoposti a forme contrattuali che, a parole, si dice di voler disincentivare e - uno dei tanti paradossi di questa azienda - quelli per i quali Italialavoro attua uno dei suoi progetti più grossi e importanti, Welfare to Work, finalizzato proprio alla stabilizzazione dei lavoratori.

Ecco, io vengo proprio da quel progetto. Lavoravo per cercare di stabilizzare lavoratori, mentre altri pensavano a come lasciarmi per strada. Si, perché a dicembre, grazie a Monti e Fornero, in centinaia se non di più l’azienda ci ha abbandonato.
Fino a quel momento, di contratto in contratto, si riusciva a lavorare… scusate, “collaborare”. Da dicembre non più, e collaboratori anche storici sono rimasti fuori, senza alcuna prospettiva. Gente che magari nella "follia" aveva anche pensato di avere un figlio, si era sposata e, ad oggi, si contano più di 100 vertenze individuali da parte di co.pro. che rivendicano i propri diritti.
Ecco, il Ministero, ovverosia Italialavoro, ha messo in pericolo la nostra stessa sopravvivenza: in piena recessione, ci ha completamente abbandonato.

Inoltre, per fare il nostro lavoro, come sede veniva assegnato a ognuno un Centro per l’Impiego. In questi anni tanti lavoratori di quei Centri sono andati in pensione e tantissimi ne andranno nei prossimi anni sguarnendo i Centri sempre più dal personale e, fra pochi anni non ci sarà quasi più nessuno a svolgere quel tipo di servizio. Nel frattempo, però, nessuno si sta preparando all’evenienza e, come sempre, parlare di un nostro ricollocamento (visto che conosciamo già l’ambiente e la materia), o comunque di riaprire in generale le assunzioni, sembra un’eresia.
In conclusione, permettetemi un termine di paragone che è una contraddizione in termini: un'agenzia privata interinale come Obiettivo Lavoro stabilizza i suoi lavoratori, mentre l'agenzia del Ministero ItaliaLavoro che attua progetti di supporto e ricollocazione al lavoro, mantiene i suoi lavoratori quasi tutti in precariato e ora li manda via...

Siamo stati dimenticati o ignorati dai media, non facciamo notizia, e spero che questa lettera sia ospitata da qualche sito, qualche giornale e che almeno si scriva ogni tanto sull’argomento, perché non ci si dimentichi di noi, delle nostre vite, delle nostre esistenze in sopravvivenza.

Un licenziato/abbandonato Italialavoro

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