Sullo sciopero in FS: ferrovieri e appaltati

Venerdì 14 marzo, i lavoratori delle ferrovie sono in sciopero per la sicurezza in FS, per il riconoscimento delle pause, contro l’aumento dei carichi di lavoro, nonchè per la riassunzione immediata dei ferrovieri licenziati e per opporsi al clima repressivo volto a ammutolire il dissenso. Ma più in generale i lavoratori denunciano gli effetti del processo di privatizzazione del trasporto ferroviario che si traduce in un peggioramento delle condizioni di lavoro, come vedremo, e del servizio divenuto sempre più classista (visto il divario tra l'alta velocità e i regionali).

La privatizzazione ha determinato un peggioramento dei vari rinnovi contrattuali per i lavoratori inquadrati con CCNL Ferrovie, ma soprattutto ha comportato negli anni l’esternalizzazione di tutti i servizi connessi al transito dei treni: dalla manutenzione, al deposito bagagli,dalle portinerie alle pulizie di uffici, stazioni e vagoni. Anche in questo caso, l’obiettivo dell’esternalizzazione è lampante: frammentare i lavoratori e ridurre progressivamente salario e diritti.

Basta raccontare quello che sta succedendo per gli appalti FS nella stazione di Firenze per avere un quadro delle condizioni di lavoro. In un primo momento FS, tramite le esternalizzazioni, ha traghettato i lavoratori (della maggior parte dei servizi connessi al transito treni) dal CCNL Ferrovie al CCNL Attività ferroviarie, attualmente si presta a compiere il passaggio successivo per abbassare ulteriormente il costo del lavoro. Se finora, infatti, i lavoratori ferrovieri e appaltati erano riusciti ad imporre che, in considerazione della peculiarità del servizio, ci fosse un unico contratto per i lavoratori in appalto (tutti inquadrati con CCNL Attività Ferroviarie); oggi, invece le varie aziendine e cooperative, utilizzando la crisi, stanno provando ad applicare differenti CCNL di riferimento, in base alla mansione specifica.

Riportiamo qui, schematicamente il quadro delle vertenze in atto, di cui siamo a conoscenza:

- Servizio Portinerie: azienda Marco Polo, nonostante non ci sia stata una cessazione delle attività, licenzia collettivamente e prontamente Ferservizi assegna l’appalto ad una nuova azienda che riassume i lavoratori, ma con CCNL Multiservizi (link 1, link 2);
- Servizio Pulizie Uffici Compartimentali: la Ati Team Service , in occasione del riordino spazi e dell’accorpamento  degli uffici, ha imposto una riduzione orario del 40% e, anche qui, il trasferimento al CCNL Multiservizi;
- Gestione dormitorio personale: l’azienda Ferrotel, data la dismissione del servizio, procede al  licenziamento di circa un centinaio di addetti;
- Servizi accessori manutenzione: la Coop Morelli, appartenete al Consorzio Nazionale Cooperative Pluriservizi,  ha ottenuto la proroga di sei mesi dell’assegnazione lavori e aumentato il contratto Solidarietà dal 20% fino al 40%;
- Mensa Romito: prossima dismissione del servizio e incerta ricollocazione del personale;
- Servizio Pulizie Regionale: in cassa integrazione i lavoratori di Coop La Cascina;
- Servizio Pulizie Intercity: contratti di solidarietà al 50% per i lavoratori di Coop Domino;
- Servizio Deposito Bagagli: passaggio al  CCNL Logistica;
- Pulizie Busitalia (ex ATAF): trasformazione in Part Time tutti  addetti della Busitalia Dussman;
- Servizio Pulizie Italo (Nuovo Trasporto Viaggiatori) Manutencoop ha utilizzato sin dall’inizio CCNL Multiservizi;
- Servizio minibus elettrici di Firenze:  ATAF Gestioni (di proprietà per il 70% di Busitalia Nord a sua volta di proprietà di FS) ha annunciato la totale dismissione, ciò avrà ricadute occupazionali tra gli addetti Tecnobus e facilmente, a seguire, tra autisti e appaltati.

Ci sembra evidente che il processo di privatizzazione ha peggiorato le condizioni di tutti: ferrovieri, appaltati e utenti del servizio. Ma soprattutto, da questo scenario emerge che non possono essere efficaci forme di lotte che hanno come controparte la singola azienda e che restano ancorate ai binari dei vari CCNL applicati.

Lì dove i padroni hanno parcellizzato noi dobbiamo ricomporre, collegando la lotta dei ferrovieri con quella degli appaltati!

Rete Camere Popolari del Lavoro