[Pomigliano - NA] Art. 18, Renzi, Marchionne e la storia di Pasquale

La querelle sull’articolo 18 – purtroppo solo uno dei punti su cui converge l’attacco di governo ed imprenditoria, ed inquadrato nel recente Jobs Act – rischia di rimanere un dibattito meramente astratto se non si permette che scendano in campo i veri protagonisti, i lavoratori e le lavoratrici.

Sono loro, siamo noi, a dover prendere parola, a dover offrire testimonianza di ciò che significhi per noi quell’articolo. Prendere parola non solo letteralmente, ma con l’agitazione e la lotta sui posti di lavoro e nelle città.

Per dare concretezza a questo bisogno abbiamo perciò deciso di pubblicare una lettera a Renzi scritta dal Comitato delle Mogli degli Operai di Pomigliano (NA). In essa operano una precisa e decisa scelta di parte: a chi chiede di scegliere tra ‘vecchio’ e ‘nuovo’, tra i diritti e le tutele e lo sfruttamento più spinto, rispondono che loro sono con Pasquale.

Ma chi è Pasquale?
Pasquale Russo è un operaio della FIAT di Pomigliano licenziato nell’ormai lontano 2004. Nel 2010 il Tribunale di Napoli si è pronunciato sulla sua vicenda, sentenziando che il suo allontanamento era avvenuto senza “giusta causa” ed aveva perciò disposto il suo reintegro. Guarda un po’, proprio grazie a quell’articolo 18 che oggi, dopo che lo hanno già pesantemente svuotato all’epoca del governo Monti e del ministro Fornero, vogliono cancellare o comunque privare di qualsiasi significato.
Nonostante la sentenza favorevole, Pasquale non tornò a lavoro. Non per sua decisione, ma perché la FIAT aveva deciso che lui doveva rimanere fuori. Pasquale ha dovuto minacciare una denuncia penale contro la FIAT per inottemperanza della sentenza esecutiva e per richiedere il pignoramento sui conti correnti bancari del Lingotto per provare a recuperare arretrati che ammontavano ormai a 209.000€. Solo nel 2012, nel mese di luglio, è riuscito ad imporre alla FIAT di reintegrarlo, ed è potuto tornare al lavoro.

La sua vicenda giudiziaria si è conclusa la settimana scorsa, quando la Corte di Cassazione, confermando la precedente sentenza del Tribunale di Napoli, ha dato definitivamente torto alla FIAT ed al suo amministratore delegato Sergio Marchionne.
La sua è solo una delle migliaia di storie di soprusi e di resistenza, anche grazie all’appoggio di un sindacato non supino dinanzi alle esigenze aziendali. Di Pasquale ce ne sono tanti. Ed è innanzitutto con loro che vogliamo partire e percorrere una strada lunga e difficile, ma che è l’unica scelta possibile dinanzi alla barbarie che governo ed imprenditori ci continuano a prospettare.

Pasquale, licenziato ingiustamente è stato reintegrato dal giudice del lavoro e la scorsa settimana anche la Corte di Cassazione con sentenza definitiva ha condannato la Fiat riconfermando le ragioni del lavoratore. Con la proposta governativa di cancellazione dell’art. 18 oggi Pasquale sarebbe sul lastrico con la sua famiglia:

Renzi… si fossi mammeta…
te facesse na’ faccia ‘e pacchere!

Perché si era pe’ tè oggi Sabrina di 11 anni e Viviana di 17 anni ‘e ffiglie ‘e Pascale facevano ‘a famme… col padre licenziato ingiustamente dalla Fiat di Marchionne, il tuo “compariello americano” fortemente appoggiato dalla barbarie delle tue “moderne” leggi e che oggi vorresti rappresentasse il nostro futuro e quello (sic) dei nostri figli.

Perché non ci fa tanto rabbia la tua faccia tosta col tuo già grave atteggiamento consapevolmente indisponente e  bugiardo ma ci inquieta la pretesa di precarizzare e mettere sotto ricatto padronale tutti i lavoratori italiani sulla falsariga dell’accordo di Pomigliano!

Altro che modernità, il tuo governo ricorda le banana republic

Per la ostentata e manifesta collusione da te dimostrata sulla scena internazionale di Detroit con la sottomissione del tuo governo ai forti poteri economici e finanziari internazionali ed agli interessi monopolistici e lucrativi in Italia di Fiat-Chrysler, la multinazionale dell’auto ad influenza americana

E questo nella tragicomica circostanza del “semestre di presidenza italiana del consiglio UE” nonché in concomitanza della fuga della Fiat dall’Italia formalizzata proprio in questi giorni e  la contemporanea apertura di un’inchiesta europea sulla Fiat in odore di  evasione fiscale: se non fosse da piangere ci sarebbe da ridere!

Ma c’è ben poco da ridere considerando la pericolosità sociale del tuo governo per l’insieme dei lavoratori italiani ed il probabile e conseguente “effetto domino”  per quelli europei.

Se tu, con la tua azienda di famiglia (tra l’altro sotto inchiesta per illeciti penali) stai con Marchionne, noi stiamo con Pasquale e con tutte le “vittime della Fiat”, dai suicidati ai licenziati alle migliaia di cassintegrati senza futuro delle fabbriche italiane”.

Ed è per questo che parteciperemo all’assemblea pubblica degli operai Fiat che si terrà a Pomigliano il prossimo 18 ottobre.

Comitato Mogli Operai - Pomigliano d’Arco

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