La lotta non è finita: uniti contro il Jobs Act senza timidezze

Ripubblichiamo il volantino che la "Rete per il Conflitto Sociale e Lavorativo" di Massa, di cui la Casa Rossa fa parte, ha distribuito durante il corteo a Pisa nel giorno dello sciopero generale.

Il Parlamento ha approvato la legge delega sul jobs act che sancisce una vera e propria distruzione dei diritti dei lavoratori. E' un'offensiva padronale senza precedenti, che riporta il mondo del lavoro indietro di decenni.
Gli operai e i lavoratori dipendenti hanno capito la portata dell'offensiva ed hanno messo in piedi un autunno di proteste capillari, diffuse e forti.

Anche la nostra città ha visto momenti di mobilitazione incisivi, partiti dai luoghi di lavoro, ma che si sono poi propagati nelle strade e nelle piazze, determinando una saldatura con la protesta sociale, a partire dal mondo studentesco e da quello per i bisogni (primo fra tutti quello della casa). Una saldatura resa possibile dall'individuazione di una controparte ben precisa: il governo e il suo principale architrave, il Partito Democratico. E' con questa chiara consapevolezza, infatti, che nel giorno dell'approvazione definitiva della legge al senato, un presidio di lavoratori, disoccupati e studenti, ha deciso di occupare la sede del PD.

Ma con l'approvazione della legge delega, la battaglia è tutt'altro che chiusa. Devono essere scritti i decreti attuativi, devono intervenire le commissioni, ci dev'essere la piena approvazione all'interno dei singoli luoghi di lavoro. Alla luce di tutto questo, c'è la necessità di interpretare la battaglia in atto come un conflitto ancora tutto in piedi, in cui noi lavoratori possiamo giocare un ruolo fondamentale.
E' questo il contesto in cui, il principale sindacato italiano, la CGIL, ha dovuto mettere da parte le consuete timidezze e, su spinta della base, ha dovuto proporre il primo strumento di lotta in mano ai lavoratori: lo Sciopero Generale. E' evidente che l'ha fatto controvoglia, come è altrettanto evidente che è stata una mossa tutta tesa a tornare a ritagliarsi quel ruolo concertativo di mediazione e di gestione della crisi, che l'arroganza governativa ha messo in discussione.

Per noi, al contrario, il mondo del lavoro è il terreno di lotta per antonomasia. Quello all'interno del quale si gioca una battaglia antica come il mondo: quella dei rapporti fra le classi. Per questo riteniamo che lo sciopero generale sia lo strumento principale a nostra disposizione per sovvertire l'attuale offensiva padronale. Perchè pensiamo che il Jobs Act non vada modificato, ma vada respinto nel suo complesso e che si debba tornare a imporre dei rapporti di forza in cui una nuova offensiva sia possibile.

La "Rete per il conflitto sociale e lavorativo", è una realtà che racchiude lavoratori e studenti, disoccupati e precari con l'intento di superare le divisioni determinate dalla singola appartenenza sindacale con lo scopo di condurre una lotta complessiva sul mondo del lavoro. E' nata da qualche tempo a Massa e intende sostenere le vertenze dei lavoratori in lotta e aprire un terreno di conflitto sul nostro territorio, con la volontà di incidere a livello più ampio. Esiste, a nostro parere, la possibilità di farlo a partire da noi e dalla nostra indisponibilità ad accettare mediazioni sul nostro lavoro e sulle nostre vite.

SOLAMENTE UNITI POTREMO METTERE IN ATTO LA NOSTRA RESISTENZA. SOLAMENTE INFLESSIBILI POTREMO COMINCIARE AD ORGANIZZARE L'OFFENSIVA

RETE PER IL CONFLITTO SOCIALE E LAVORATIVO - MASSA

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