[Piacenza] Facchino GLS travolto e ucciso durante lo sciopero

Stamattina appena svegli abbiamo appreso una terribile notizia: un operaio, durante un picchetto fuori alla GLS di Piacenza, è stato travolto e ucciso da un tir che voleva forzare il blocco.

Una morte che ci fa rabbia perché mostra plasticamente cosa conti davvero per chi comanda: il profitto. Un obiettivo che viene prima di ogni cosa: che ci chiede di essere flessibili, di lavorare la notte, i festivi, a chiamata, di essere più produttivi, di lavorare 20 ore di cui la metà non retribuite (situazione piuttosto diffusa proprio nei magazzini della logistica), che spinge il governo Renzi a ridurre i poteri delle ispezioni INAIL e sostituire le regole sulla sicurezza con delle semplici autocertificazioni da parte dell’azienda. Quella sete di profitto che arriva a schiacciare le persone, se queste si organizzano per difendere quel briciolo di diritti che ci sono rimasti sui posti di lavoro. E’ quello che è successo questa notte ad un operaio egiziano di 53 anni, Abdesselem el Danaf, che stava scioperando insieme ai colleghi davanti alla Seam di Piacenza, azienda in appalto alla GLS, uno dei colossi della logistica dove le lotte di questi anni hanno dimostrato il contrasto insanabile tra gli interessi di multinazionali sempre più ricche e quelli di lavoratori sempre più sfruttati. Ma anche dove tanti lavoratori si son organizzati per rispondere a questa situazione, per strappare condizioni di lavoro più umane.

La situazione della GLS è comune a tante aziende e cooperative che si occupano di logistica, ma purtroppo anche a tante altre aziende, fabbriche: i lavoratori stavano protestando per la regolarizzazione di 13 contratti. Contratti che sarebbero già dovuti essere regolarizzati ma, ovviamente, i padroni sono venuti meno agli accordi. Per questo ieri USB aveva indetto un’assemblea tra tutti i lavoratori per discutere del mancato rispetto degli accordi raggiunti a maggio sul reintegro dei lavoratori a termine. A causa dello scorretto atteggiamento della Seam, i lavoratori hanno deciso di entrare immediatamente in sciopero, bloccando l’ingresso dello stabilimento piacentino. Come abbiamo spesso visto in queste occasioni la tensione è palpabile, perché gli scioperi nella logistica fanno male ai padroni, toccano direttamente le loro tasche. Quante volte abbiamo visto queste scene? La lunghissima fila di camion fermi all’ingresso. Le provocazioni dei crumiri vicini all’azienda e gli incitamenti agli autisti a forzare i blocchi, le grida “schiacciali, schiacciali”. Tante volte è andata bene. Talvolta si è scampata la tragedia per un soffio, come accaduto ai mercati generali di Torino dove l’anno scorso una solidale finì all’ospedale investita da un furgoncino. Questa volta purtroppo la tragedia si è verificata. Come riferisce il comunicato dell'USB, il camionista è stato a lungo incitato da un responsabile vicino all’azienda che lo spronava: “Vai, vai”. Così alla fine il tir ha investito il lavoratore che è deceduto e le forze dell’ordine hanno salvato il camionista dal linciaggio degli altri facchini.

Una morte che aggiungiamo alle migliaia che ogni giorno perdono la vita sul lavoro perché i padroni vogliono risparmiare sulla sicurezza, sulla prevenzione, vogliono imporre ritmi insostenibili. Ma questa volta ci fa anche più male perché quel lavoratore è stato ucciso proprio mentre stava lottando per cambiare questa situazione, per ottenere condizioni di lavoro più dignitose. Per questo l’hanno ucciso. Perché il profitto di padroni e multinazionali non è compatibile con il rispetto della vita delle persone. Perché vale più il loro guadagno della vita umana. Ma è veramente possibile vivere in un costante clima di terrore, violenza fisica e psicologica solo perché si chiede il rispetto dei propri diritti? E' possibile morire perché si pretende un lavoro dignitoso?
Come questa notte hanno gridato i facchini di Piacenza "ammazzateci tutti", e anche se lo state già facendo con i limiti al diritto di sciopero, gli stipendi da fame, i carichi di lavoro insostenibili noi e nessuno mai si lascerà intimidire o fermare.

Tutta la nostra solidarietà ai compagni di Piacenza, alla famiglia del compagno travolto e a tutti quelli che quotidianamente e coraggiosamente resistono e lottano! Intanto alle 11 di questa mattina USB ha annunciato una conferenza stampa a Piacenza, mentre anche gli altri sindacati presenti nel settore della logistica, SiCobas e ADLCobas, hanno annunciato che nella giornata di oggi organizzeranno iniziative di solidarietà e sostegno al lavoratore, alla famiglia ed a tutti i facchini piacentini.

 

Scioperi e manifestazioni in tutto il Paese.

- La USB ha dichiarato lo SCIOPERO IMMEDIATO di tutto il settore della logistica a livello nazionale dalle 05 di oggi 15 settembre alle 05 del 16 settembre

 

In tutte le principali città italiane si svolgeranno presidi di protesta presso gli Uffici del Governo:

- Alle ore 13,30 Conferenza Stampa sul piazzale antistante la GLS a Piacenza

- A Roma alle ore 15 Mobilitazione sotto gli uffici del Ministro del Lavoro in Via Veneto dove USB chiede di incontrare il Ministro Poletti.

- A Vicenza ore 17.30, davanti alla GLS, via della siderurgia.

- A Napoli oggi alle 17 sotto la Prefettura

- A Padova Venerdì 16 ore 18 - Canton del Gallo -

- A Firenze oggi ore 18 sotto il Direzione Territoriale Del Lavoro - via Spartaco Lavagnini 9 - 

- A Bergamo oggi ore 13,30 - 

- A Pisa oggi ore 18,00 Piazza XX settembre - 

- A Torino oggi alle 17 sotto la Prefettura - 

- A Livorno oggi ore 18 sotto la Prefettura  

Scioperi oggi e domani nelle fabbriche Same, GKN, Motovario e Ferrari e 

- SABATO 17 ORE 12 MANIFESTAZIONE A PIACENZA.

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