Licenziamenti pasquali. La storia di un lavoratore del Mugello

I licenziamenti di massa fanno sempre notizia, cosicchè può accadere che i lavoratori apprendano le scelte del padrone di turno dai giornalisti, sempre in attesa di una notizia di tendenza in periodo di crisi. Quando però a rimanere a casa sono in pochi, le sofferenze, i destini ed anche le lotte dei lavoratori restano nell'ombra, perchè rappresentano un boccone troppo poco succulento per la macchina mediatica. Uno di loro, Fabio, sfruttato e poi scaricato dalla solita cooperativa di servizi, ha deciso con lungimiranza di non attendere un'improbabile curva del destino, ma di socializzare pubblicamente la propria situazione e quella dei colleghi licenziati.

Fabio lavorava nel settore della raccolta differenziata in Mugello, ha lottato per la difesa dei livelli di inquadramento contrattuale, è finito in Cassa Integrazione in seguito ai tagli subiti dal servizio. Ora, a Pasqua, la cooperativa ha deciso di licenziare. Lui non si è perso d'animo, ma ha scelto di reagire, nella consapevolezza che gli attori in campo sono tanti e ben nascosti, e che le battaglie individuali sono destinate ad essere perse. Ha scritto a noi e ad altri una lunga lettera in cui non attacca solo il suo diretto datore di lavoro, ma tutto il sistema di appalti che lega amministrazioni, ex-municipalizzate e cooperative, colpevoli non solo di “mantenere una sovrastruttura di presidenti, vice e altri soggetti ben pagati e rimborsati di tutto, mentre noi [lavoratori] abbiamo fatto gli scioperi per un contributo di un euro per la mensa”, ma anche di tagliare un servizio essenziale e avanzato come la raccolta differenziata spinta, pur di rientrare nei parametri imposti dal Patto di Stabilità dell'Unione Europea.

Il valore dell'appello non sta solo nella denuncia in sè, ma nel rivolgersi al territorio, ai colleghi disoccupati/cassintegrati/precari perchè si organizzino e pretendano il Lavoro, perchè di lavoro ce n' è in abbondanza, invece di aspettare un verdetto già scritto.

Di seguito il testo della lettera.

Ieri i padroni di Comil e Progetto Ambiente, "cooperative sociali onlus" mi hanno licenziato con altri tre colleghi in quanto "costi non più sopportabili", ultima offerta era la proroga di un mese della cig per non pagarci neanche il mancato preavviso e lavoro a chiamata a tappare i buchi del servizio, che in un organico passato da 8 a 4 operai sono e saranno normali....Naturalmente abbiamo rispedito al mittente. Tutta la procedura è stata poco regolare in quanto non ci sono comunicazioni all' Ufficio Provinciale del Lavoro, lettere di licenziamento, dati sullo stato di crisi economica o altro ma solo comunicazione verbale, e martedì con la Cgil decideremo le prossime mosse a partire dalla vertenza legale: questo dopo 15 mesi di Cassa integrazione (che da dicembre non riscuotiamo) e nessun tenttivo di ricollocamento su altri cantieri che anzi stanno subendo feroci ristrutturazioni.

Ora ognuno si prenderà le proprie responsabilità.

A partire dai Sindaci, che in 12 anni non sono stati capaci di far partire un servizio necessario come la raccolta differenziata spinta, di cui la Corte dei Conti sta chiedendo ragione ai loro colleghi liguri per le conseguenti multe in bolletta denunciandoli, per non parlare della spinta alla miseria di 4 famiglie monoreddito dei Comuni da loro sagacemente amministrati. Andremo a chieder di conto su come faremo a mantenere le nostre famiglie, come facevamo a fatica svolgendo un servizio pubblico malpagati e spesso in condizioni a dir poco disagevoli.

La responsabilità è anche della municipalizzata Publiambiente, con l'appalto al ribasso del 20% che ha "costretto" i vincitori ad una forte razionalizzazione del personale per avere un servizio di bassa qualità, come testimonia con le numerose multe per disservizio che invia con solerzia alle cooperative, e di cui si lava agilmente le mani addossando la questione dei licenziamenti a dinamiche interne ai subappaltati.

Un capitolo a parte meritano le cosiddette "cooperative sociali", che non hanno esitato a cacciare persone con difficoltà certificate per cui ricevono sostanziosi sgravi fiscali dallo Stato dopo averle sfruttate per anni, dichiarando che "purtroppo li avremmo licenziati tutti lo stesso" a conferma della balla della necessità della patente C (mai menzionata neanche nel capitolato d'appalto) per poter cacciare costosi operai con contratto a tempo indeterminato, che per giunta avevano portato questi padroni in Tribunale (vincendo) perchè non pagavano i livelli contrattuali, facevano lavorare con mezzi fuori norma, senza capannone nè lavaggio vestiti.

Tutto questo dopo anni di repressione continua (nel solo 2012 14 contestazioni di cui 13 al delegato sindacale), ed oggi con il pretesto terroristico della crisi si raddoppiano i carichi di lavoro per chi rimane, costringendolo a pericolose e forsennate modalità di lavoro che verranno verificate in adeguata sede; questo per mantenere una sovrastruttura di presidenti, vice e altri soggetti ben pagati e rimborsati di tutto, mentre noi abbiamo fatto gli scioperi per un contributo di un euro per la mensa...

Poi ci siamo noi, che di responsabilità ne abbiamo diverse. Di mobilitare la Cgil in una battaglia che vada al di là della concertazione a tutti i costi e riproponga il conflitto con tutto quel che comporta, perchè oggi ci sembra ci sia poco da concertare. Di mobilitare la popolazione mugellana sull'ennesimo attacco al Lavoro del territorio (Gawi, Tecnol, Stefan tanto per citare) e per il rafforzamento di servizi che blocchino definitivamente discariche e inceneritori tanto cari a certa politica. Di mobilitare i nostri "colleghi" disoccupati/cassintegrati/precari perchè si organizzino e pretendano il Lavoro, perchè di lavoro ce n' è in abbondanza: dal riassesto e manutenzione del territorio (frane di Polcanto e Villore, Carza) ai servizi pubblici in condizioni pietose (treni per pendolari, classi-pollaio nelle scuole, sanità fortemente tagliata), dalla bioefficienza e sicurezza antisismica degli edifici (praticamente tutti) alla valorizzazione dei beni artistici in mano ai privati (Cafaggiolo, Fortezza di S. Martino, Trebbio). Non manca di certo da fare, mi sembra.

Naturalmente sono ben accette manifestazioni di solidarietà e contatti di ogni tipo da parte di chi ha a cuore la nostra scandalosa vertenza; non mancheremo di farci risentire nei prossimi giorni nelle forme che riterremo più opportune.

p.s. buona Pasqua a tutt*....

Fabio, licenziato "coop sociale" Comil
Raccolta porta a porta carta Mugello

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