rassegna stampa

[Napoli] Linea Metro 6 : licenziamenti impossibili

[Napoli] Linea Metro 6 : licenziamenti impossibili

In Italia, si sa, licenziare è difficile. O almeno questo è quello che ci hanno raccontato per anni Confindustria e i suoi governi, giustificando la rottamazione dei diritti conquistati dai lavoratori di questo paese con dure lotte. Dal Pacchetto Treu alle Legge 30 per culminare con il Jobs Act, il lavoro si è fatto sempre più “flessibile”, come dimostra il crollo degli indici di protezione misurati dagli organismi internazionali. Eppure le imprese rimangono inflessibilmente attaccate alle proprie esigenze.

[ROMA] Cambio d’appalto per il servizio CUP, proteste dei lavoratori

[ROMA] Cambio d’appalto per il servizio CUP, proteste dei lavoratori

In un centinaio questa mattina a Roma hanno presidiato l’ingresso della regione Lazio, dove si è svolto il consiglio regionale che affrontava il tema del cambio d’appalto che interesserà circa 2000 dipendenti impegnati nel Centro Unico di Prenotazione del sistema sanitario regionale.

[Roma] Solidarietà ai lavoratori sospesi all'ospedale Spallanzani per aver denunciato i tagli al personale

[Roma] Solidarietà ai lavoratori sospesi all'ospedale Spallanzani per aver denunciato i tagli al personale

Riceviamo e ripubblichiamo qui di seguito il comunicato stampa scritto dal sindacato Cobas in seguito al provvedimento disciplinare che prevede 4 mesi di sospensione impartito ad Alessia e Lorenzo, infermieri dell’ospedale di Roma Spallanzani, rei di aver denunciato a viso aperto le carenze di personale, lo sfruttamento dei lavoratori e la privatizzazione della sanità pubblica, nel corso di una intervista radiofonica.

Questo provvedimento, nella sua brutalità, merita di essere denunciato con tutti i mezzi disponibili, perché ad essere stato colpito non sono solo due lavoratori. Ad essere stata colpita è la possibilità di prendere parola sui propri luoghi di lavoro, di abbracciare la tessera di un sindacato meno compiacente con il padrone, di aver ricevuto intorno a questa vicenda la solidarietà di altri lavoratori precari e non che lo scorso 18 luglio si sono organizzati in presidio fuori ai cancelli della struttura ospedaliera.

Ci dispiace caro Spallanzani se abbiamo arrecato un danno alla vostra immagine, ma domani, come ieri, ritorneremo fuori ai vostri cancelli, per difendere e sostenere chi in questo mondo, dove l’unica legge dominante è il “dividi et impera”, ha il coraggio di alzare la testa e dire ciò che pensa e come stanno veramente le cose.

CHI TOCCA UNO TOCCA TUTTI!!!

***************************************************************************************

COMUNICATO STAMPA DELLA FEDERAZIONE COBAS SANITA’ UNIVERSITA’ E RICERCA


Arriva il provvedimento disciplinare per i due Cobas dello Spallanzani. Alessia e Lorenzo: quattro mesi di sospensione.
Quattro mesi di sospensione dal lavoro e una querela per diffamazione sono il risultato della cieca strategia repressiva messa in atto dalla Direzione Generale dell’INMI Spallanzani di Roma contro due lavoratori, sindacalisti della Confederazione dei COBAS, che hanno denunciato le carenze di personale, lo sfruttamento dei lavoratori e la privatizzazione della sanità pubblica, nel corso di una intervista radiofonica.

Ancora più gravi appaiono le motivazioni del provvedimento, notificato il 10 Agosto (!!!), dove viene utilizzato come presunto elemento ulteriormente “diffamatorio” verso l’Azienda, anche la manifestazione di solidarietà con Alessia e Lorenzo, regolarmente concessa dalla questura, che si è svolta il giorno 18 Luglio, davanti ai cancelli dello Spallanzani.

Insomma nessuna voce discordante è ammessa, ed anzi viene pesantemente sanzionata. 
Viene annullata ogni libertà sindacale. D’altra parte in un periodo storico così buio per i diritti dei lavoratori non potevamo aspettarci niente di meglio. C’è chi propone una legge che annienterà il Diritto di Sciopero, peraltro già quasi inesistente in sanità. Gli ultimi decreti attuativi di fine Giugno della Riforma Madia dilatano il potere sanzionatorio delle Dirigenze aziendali, vanificando ogni possibilità di difesa dei dipendenti. 

Gli operatori del Servizio Pubblico e della Sanità Pubblica, demonizzati per anni come “fannulloni”, ora vanno puniti e azzittiti. Gli strumenti ora ci sono tutti.  L’obbiettivo è quello di regalare la sanità pubblica ai privati.

Potremmo raccontare questa storia da molto lontano: dai premi di produzione alle pagelline, dal divieto di sciopero nei servizi essenziali al cambio dei codici disciplinari, dai contratti mai rinnovati al blocco del Turn over…e ben oltre. 

Anni di recessione nei quali i lavoratori hanno purtroppo chinato la testa e invece di contrattaccare si sono “adeguati” a questo nuovo “sistema”, ognuno chiuso nel suo piccolo microcosmo.

Ma siamo alla frutta! Se anche la libertà di espressione e critica ci viene negata.
La battaglia di Alessia e Lorenzo, è la battaglia di tutti noi e non ci arrenderemo. 

Il Cobas Sanità Università e Ricerca si farà parte attiva con i due compagni, ricorrendo in giudizio contro la sanzione disciplinare e assicurando a Alessia e Lorenzo ogni forma di solidarietà. 

Ai nostri compagni chiedono prove per dimostrare le accuse che hanno mosso nei confronti dell’Amministrazione, come se ce ne fosse veramente bisogno, viste le carenze di organico denunciate (con tutto quello che ciò comporta!) che neanche lo Spallanzani è riuscito a negare, addebitandole alle scelte regionali. 
Bene, porteremo le prove richieste e ne daremo ampia informazione a tutti i livelli!

“CHI TOCCA UNO TOCCA TUTTI”, NON DEVE ESSERE SOLO UNO SLOGAN, MA UN PERCORSO DI LOTTA CONDIVISO CON TUTTI I LAVORATORI CHE DENTRO E FUORI DALLO SPALLANZANI LOTTANO QUOTIDIANAMENTE IN DIFESA DELLA SALUTE PUBBLICA E DELLE LIBERTA’ SINDACALI.

Altre manifestazioni in solidarietà di Alessia e Lorenzo seguiranno quella del 18 Luglio scorso, ci dispiace per “il danno all’immagine” dello Spallanzani, ma siamo solo all’inizio!

Come Cobas Sanità Università e Ricerca, manteniamo lo stato di agitazione proclamato i primi giorni di Luglio, fino all’annullamento nelle Sedi competenti del provvedimento disciplinare ai danni di Alessia e Lorenzo.

COBAS Sanità Università e Ricerca

14 Agosto 2017 

 

Interviste e inchieste

  • Lo scorso 28 Aprile, a fronte di una diminuzione di fatturato dichiarata dal Gruppo Grancasa nell’anno 2016 del 3,8% rispetto al 2015 e di una diminuzione di fatturato nel periodo Gennaio/Aprile 2017 nei punti vendita del 14,9 % rispetto allo stesso periodo del 2016, è stato firmato un nuovo accordo tra il gruppo Grancasa, i sindacati Filcams CGIL, Fisascat CISL, Uiltucs CISL e gli RSU/RSA dei punti vendita.
    Dec 19 , 2017

    Lo scorso 28 Aprile, a fronte di una diminuzione di fatturato dichiarata dal Gruppo Grancasa nell’anno 2016 del 3,8% rispetto al 2015 e di una diminuzione di fatturato nel periodo Gennaio/Aprile 2017 nei punti vendita del 14,9 % rispetto allo stesso periodo del 2016, è stato firmato un nuovo accordo tra il gruppo Grancasa, i sindacati Filcams CGIL, Fisascat CISL, Uiltucs CISL e gli RSU/RSA dei punti vendita. Il nuovo accordo prevede, per evitare il licenziamento strutturale di 106 lavoratori, il ricorso al contratto di solidarietà, con effetto dal 8 Maggio 2017 al 5 Maggio 2018.  Il contratto di solidarietà è stato utilizzato anche nei 9 mesi precedenti a fronte di un altro accordo sindacale siglato in data 6 Giugno 2016 con scadenza il 31 Marzo 2017. È di qualche giorno fa la notizia che il reparto Granbrico del gruppo Grancasa, con i suoi 78 dipendenti, è stato ceduto tramite cessione di ramo d’azienda al gruppo Bricofer. È evidente che la situazione sia molto complicata e confusa. C’è grande preoccupazione da parte dei più di 700 lavoratori Grancasa, i quali sono preoccupati di cosa succederà dopo il 5 Maggio 2018, scadenza dell’attuale accordo. Abbiamo intervistato una lavoratrice per capire come si sentono i lavoratori e che aria si respira in azienda.

  • almaviva milano intervista
    Oct 30 , 2017

    Come Clash City Workers abbiamo seguito da vicino la vicenda dei 1666 licenziati di Almaviva Roma, che sta vivendo una coda drammatica per 43 lavoratrici al rientro dalla maternità. Come è emerso nelle ultime settimane, la stessa spada di Damocle pende sulla testa degli addetti di Almaviva Milano. Identico l'escamotage adottato in questi giorni nei due poli: trasferimento coatto a Rende (Cs), licenziamento per chi non si trasferisce in quella sede, che dista centinaia di chilometri. Un gruppetto di lavoratori di Almaviva Milano ha aperto il corteo dei sindacati di base, in sciopero il 27 ottobre. Ovviamente c'eravamo anche noi e abbiamo colto l'occasione per chiedere a una lavoratrice di spiegarci quanto accaduto nella sede meneghina.

  • parte l'inchiesta sul sito turistico più visitato della città di napoli, i lavoratori denunciano condizioni di lavoro sottopagato, totalmente in nero da parte di una Onlus che fa fatturati da capogiro! dietro un boom turistico dirompente si nasconde uno sfruttamento ed un irregolarità che possono essere combattuti solo con la lotta e la coesione.
    Oct 30 , 2017

    Napoli: i turisti passeggiano. Il 2016 è stato un anno record con circa 3 milioni di visitatori. Tre milioni di passeggiate che si fermano a un ristorante, davanti a un bar, davanti a una pizzeria, dove magari prima c'era una libreria o un negozio di artigiani. I turisti si soffermano sui monumenti, fanno qualche fotografia, si siedono ai tavolini per un caffè o una pizza, partecipano a una visita guidata e poco si preoccupano della vita di chi serve al bar, di chi cucina nel ristorante, di chi illustra i monumenti. Quello che vedono è una città che li accoglie, che diventa più ricca grazie alla loro visita, in uno scambio in cui - pare - che tutti ci guadagnino.

  • nuovo pignone
    Aug 01 , 2017

    Ripubblichiamo questo interessante resoconto della Casa Rossa Occupata di Massa su alcune chiacchiere fatte con lavoratori di una ditta in appalto alla "Nuovo Pignone" di Massa. In un territorio devastato come questo, il lavoro alla "Nuovo Pignone" viene visto come una benedizione, ma, come abbiamo visto in tante occasioni, proprio il bisogno di lavorare a tutti i costi finisce per trasformarsi nel ricatto di condizioni lavorative sempre più inaccettabili. Tanto inaccettabili che prima o poi bisognerà cominciare a metterle in discussione...

  • roma ecare call center condizioni lavoro
    May 11 , 2017
    Quando si parla di recupero crediti istintivamente vorremmo girarci dall'altra parte, e anche quando non ci riguarda direttamente, il sentimento che suscita questa attività è solitamente di fastidio se non di rabbia.

Cosa si muove

  • Sabato 19 Gennaio circa 100 persone tra dipendenti e solidali hanno scioperato e manifestato sotto la sede dell'H&M di via Toledo a Napoli per avere risposte. I lavoratori hanno scoperto che ad Agosto scadrà il contratto di affitto dell’immobile senza però ricevere in cambio assicurazioni da parte dell’azienda sul loro futuro. L'H&M non è nuova a questi eventi; già a Milano, Molfetta, Roma, Bari, alcune sedi hanno chiuso di punto in bianco, dando un preavviso di un mese, mandando a casa i dipendenti. È vergognoso che l'ottava multinazionale più ricca al mondo, con sedi sparse in tutta italia ed Europa, non possa garantire una maggiore sicurezza lavorativa a 70 dipendenti, non abbia la decenza di chiarire le proprie intenzioni. D’altronde non son intenzioni di cui andare fieri: aprire un ulteriore sede e facendovi lavorare dipendenti con contratti precari, riducendo di molto i costi rispetto ad un contratto a tempo indeterminato.
    Jan 22 , 2019

    Sabato 19 Gennaio circa 100 persone tra dipendenti e solidali hanno scioperato e manifestato sotto la sede dell'H&M di via Toledo a Napoli per avere risposte.
    La sede della grande catena internazionale conta circa 70 dipendenti, la maggior parte con contratto a tempo indeterminato, ma tanti altri a chiamata, in condizione di estrema precarietà. Per vie traverse i lavoratori hanno scoperto che ad Agosto scadrà il contratto di affitto dell’immobile senza però ricevere in cambio assicurazioni da parte dell’azienda sul loro futuro. Anzi, il massimo che gli è stato detto è che la trattativa con la proprietà è in stallo.

  • Gestioncar lavoratori in sciopero per due mesi di stipendi arretrati contro titolari di azienda che non conoscono
    Nov 29 , 2018

    Un’assurda storia di ordinario capitalismo quella che si sta consumando nel capannone della Gestioncar nell’ex-zona industriale di Napoli, Gianturco, dove una volta c’erano fabbriche e ora ci sono magazzini all’ingrosso, depositi di smistamento logistico e tanta disoccupazione. Assurda perché i dipendenti di questo call center in questi giorni – e per l’intera settimana –, sono in sciopero tentando di avere risposte da una proprietà… che non conoscono!

Cassetta degli attrezzi

  • La camera popolare del lavoro di Napoli è ormai impegnata da anni nella costruzione di una campagna cittadina contro il lavoro nero, abbiamo provato a costruire una mobilitazione, ad intervenire su ispettorato e comune per poter lottare su ogni terreno, come continuare questa lotta? come organizzare un settore che per definizione non lo è?
    May 25 , 2018

    Il lavoro nero è una rogna! Si tratta di una banalità per chi ogni giorno è costretto a lavorare senza nessuna tutela contrattuale e, allo stesso tempo, di un’affermazione che indica le difficoltà di intervento che ci siamo trovati ad affrontare quando abbiamo deciso di prendere “di petto” quest'ambito. In questo testo vogliamo provare a socializzare qualche riflessione con chi vuole affrontare le problematiche e le rivendicazioni in un settore del mondo del lavoro per definizione complicato, articolato e variegato.

  • Autisti Atac attaccano info-grafica
    Sep 11 , 2017

    Ogni vertenza di lavoro è uno scontro tra un gruppo di lavoratori e chi l’azienda la possiede o la dirige. È uno scontro tra chi pensa che qualche centinaio di licenziamenti siano un modo per dimagrire i costi, e per chi è il rischio di perdere ogni cosa. Oppure tra chi pensa che aumentare la flessibilità oraria e mettere gli straordinari in banca ore sia efficientare l’utilizzo della manodopera, e chi vede il proprio tempo libero erodersi sempre di più, ed il proprio fisico crollare.
    Non sono solo gli interessi a scontrarsi, ma anche le parole.

  • rete
    Apr 26 , 2017

    Si parte con la rete degli sportelli e delle camere popolari del lavoro!

Articoli

  • continuano a morire i postini di poste italiane, in un'azienda che continua a chiedere sempre maggiore flessibilità e ore di lavoro ai propri addetti per poter fronteggiare la domanda degli e-retailers,i postini minacciati dalla promessa del rinnovo di brevissimi contratti pagano, anche con la vita, la nuova strategia di PT
    May 20 , 2018

    Lo scorso 4 maggio sulle strade di Comacchio è morto un 26 enne, studente universitario e portalettere a tempo determinato per Poste Italiane. Nicola, così si chiamava, si è scontrato con un camion mentre era alla guida dello scooter con cui consegnava la posta.

  • ancora morti sui posti di lavoro, ancora vittime dei profitti dei padroni, la sentenza per morte del trentenne Matteo Armellini, mentre montava un palco, conferma che si è trattato di omicidio e non di un fatale incidente
    Apr 30 , 2018

    Due giorni fa esplodeva una fabbrica di fuochi d’artificio nel foggiano ferendo due lavoratori; il giorno prima un operaio in picchetto è stato aggredito a causa delle pressioni dei padroni a sfondare il blocco dei lavoratori (come se non avessimo visto già abbastanza con la morte di Abdel Salam!!); ieri un fattorino è stato investito per strada mentre stava consegnando la merce ordinata; senza nominare uno ad uno i 220 morti che dall’inizio dell’anno possiamo già contare.

  • postino
    Jan 24 , 2018
    Vogliamo condividere con voi la lettera che ci ha inviato un postino. Enzo è un compagno, uno di quelli che non si rassegna a vedere le cose scivolare nella barbarie. Così quando ci ha visto apparire ha pensato di affidarci un grido di denuncia. Ci piacerebbe che altri lavoratori faccessero lo stesso, non fosse altro perchè c'è bisogno di capire e riconoscersi.

Internazionale

  • las kellys
    Oct 03 , 2017

    Da questa notte in Catalogna è sciopero generale. La giornata di lotta, inizialmente indetta dal sindacato anarco-sindacalista CNT, è stata fatta propria da tutte le sigle sindacali cui si sono sommate diverse organizzazioni politiche e sociali, nonché collettivi di lavoratori e lavoratrici di tutto il paese.

  • sciopero contro loi travail
    Sep 12 , 2017

    Decine di migliaia di lavoratori sono scesi in piazza il 12 Settembre, in tutta la Francia, aderendo al primo sciopero contro la nuova riforma del diritto del lavoro targata Macron. Altri due appuntamenti ci saranno prima della fine di Settembre, un nuovo sciopero indetto dalla CGT il 21 e la manifestazione parigina di France Insoumise il 23.

  • Anche nella “ricca Svizzera” esistono i conflitti sociali di classe. Ma come: non era il paese dove i contratti collettivi nazionali garantiscono un aumento salariale costante in cambio del rifiuto di sciopero?
    Jun 30 , 2017

    Anche nella “ricca Svizzera” esistono i conflitti sociali di classe. Ma come: non era il paese dove i contratti collettivi nazionali garantiscono un aumento salariale costante in cambio del rifiuto di sciopero?

English

Commenti e Analisi

Rete Camere Popolari del Lavoro

Clash City Video

lunedì dalle 12 alle 13