[Argentina] Il reintegro degli operai della Lear: Indomabili fino alla vittoria!

Ripubblichiamo un articolo apparso su Semenella relativo alla lotta degli operai argentina della Lear: una vertenza che avevamo già seguito tempo fa e che ci dimostra come lottando uniti si possa vincere anche contro una multinazionale.

 

La notizia è già vecchia, ha già fatto il giro della rete, è arrivata lontano, anche in Italia.
La notizia è che i lavoratori della Lear, dopo sette mesi di lotta, hanno ottenuto il reintegro nel proprio posto di lavoro.
Viene ancora voglia di parlarne, però, per capire quali sono stati i punti di forza di questa lotta, quali intuizioni hanno permesso di vincere e di ottenere il ritorno in fabbrica dei lavoratori licenziati.

Viene voglia di parlare, a dirla tutta, anche per ricordarci che le lotte si possono vincere, quando si è indomabili, uniti ed inflessibili.

La notizia, in breve, è che la Camera del Lavoro ha stabilito il reintegro dei lavoratori e delle lavoratrici licenziate sette mesi fa, ritenendo illegittimi i licenziamenti di massa senza neppure aver presentato un Piano Preventivo di Crisi, come la legislazione prevede.

In realtà, non si può nemmeno dire che tutto si sia risolto con la sentenza: l’azienda e l’organizzazione sindacale SMATA hanno tentato ancora di ritardare l’effettivo reintegro e di posticiparlo a dopo le vacanze natalizie; inoltre l’azienda sta tentando di non restituire gli stipendi di questi sette mesi, che spettano ai lavoratori in quanto ingiustamente licenziati.

Lunedì, quindi, è stato convocato un nuovo blocco della Panamericana ed un presidio davanti ai cancelli, fino ad ottenere di poter rientrare in fabbrica e firmare l’atto che sancisce il reintegro, considera nullo il licenziamento e stabilisce che i lavoratori e le lavoratrici torneranno alla produzione solo il 19 Gennaio, dopo la riapertura della fabbrica. L’azienda, dopo molte resistenze, si è impegnata a pagare loro parte delle vacanze entro la fine dell’anno.

La lotta degli “indomabili della Lear” è diventata il principale incubo dei padroni argentini, secondo un’inchiesta svolta negli ultimi mesi ed, al tempo stesso, un esempio per la classe lavoratrice argentina.

Si è trattato di una lotta potente ed estesa, che ha coinvolto lavoratori, studenti, deputati, sindacalisti, organizzazioni in difesa dei diritti umani ma anche artisti, campioni sportivi, intellettuali, cantanti. Si è trattato di una lotta che ha preso sempre più spazio ed invaso sempre più luoghi: dai cancelli della fabbrica all’autostrada Panamericana, alle strade del centro di Buenos Aires e di molte altre città dell’Argentina. Una lotta dura di resistenza alla violenta repressione poliziesca che in più occasioni ha brutalmente sgomberato presidi, caricato manifestanti, ferito aderenti ai blocchi. Una lotta allegra, che ha portato alla creazione di festival, interventi di solidarietà nei concerti, tornei di calcio, festival solidali, una cassa di resistenza che ha permesso il sostentamento delle famiglie dei licenziati. Una lotta che ha scatenato la solidarietà internazionale, dai lavoratori italiani dell’Ikea di Piacenza ai presidi di fronte all’ambasciata argentina a Parigi.

Lear solidarietà

Il successo della lotta alla Lear non è solo il successo di una vertenza ma è un avanzamento collettivo. Gli operai della Lear hanno rifiutato gli indennizzi offerti dall’azienda ed hanno deciso di lottare non solo per il proprio posto di lavoro, ma anche perché venisse ribadito che non vi possono essere licenziamenti di massa accampando come scusa una crisi non dimostrata né pianificata con un Procedimento preventivo di Crisi.

L'esempio che ci lasciano gli operai della Lear è quello di un metodo e di una forma di lottare, qui vincenti, che implicano il cercare e far crescere l’appoggio popolare, coinvolgere familiari, altri lavoratori, studenti, sindacati, significa moltiplicare le energie ed i fronti di lotta, significa riuscire a mostrare che non si tratta di una vertenza che riguarda pochi operai, significa tornare a credere che tutti insieme si può fermare o ostacolare anche una multinazionale nordamericana.

 

 

Sulla lotta alla Lear:
Lear, Donnolley, Ikea. Tanti padroni, un'unica lotta.
La lotta paga…e si continua a lottare (Aggiornamenti dall’Argentina)

Sulla sentenza di reintegro:
Grande vittoria degli indomabili della Lear

Ikea