[Bologna] Le Coop sfruttano, lavoratori e studenti bloccano l’università

Secondo giorno di blocco delle attività universitarie in via Zamboni per protestare contro lo sfruttamento dei lavoratori dell’Alma Mater in appalto a Coopservice. Lavoratori che percepiscono appena 2,80 euro all'ora per un contratto a tempo pieno.

Dopo la prima giornata di blocco di ieri e dopo che il rettore Dionigi ha rifiutato di incontrare i lavoratori, ponendo come condizione la ripresa delle attività, oggi i lavoratori e gli studenti proseguono la protesta finchè non verrà trovata una soluzione che ripristini la dignità e diritti dei lavoratori.

Quello messo in atto dalla Coopservice è lo stesso “giochino” a cui abbiamo assistito tante volte in questi anni con le cooperative che lavorano nel settore della logistica: finti fallimenti, passaggi dei dipendenti da una coop all’altra con conseguente peggioramento delle condizioni contrattuali.

I lavoratori dell’ateneo bolognese sono in sciopero infatti contro un contratto di lavoro che da un mese all’altro ha tagliato le loro buste paga di circa il 40%. Una decurtazione che ai 13 lavoratori di via Zamboni 25 è stata imposta in seguito al cambio della cooperativa che gestisce gli appalti multisala e portierato dall’ateneo della Dotta, la reggiana Coopservice, che a partire dal 1 novembre 2013 ha deciso di applicare ai dipendenti della biblioteca accademica un nuovo contratto nazionale, quello per la “vigilanza e servizi fiduciari”, cancellando a colpo di spugna scatti di anzianità, quattordicesima, buoni pasto e una parte delle retribuzioni. Senza però modificare le mansioni previste, “e anzi –come raccontano i dipendenti – aumentando la mole di lavoro richiesta”.

Ma - come durante le mobilitazioni nel settore della logistica - anche in questo caso i dipendenti delle coop hanno avuto al loro fianco la solidarietà e l’appoggio di tanti studenti, che fin dal mattino hanno bloccato gli ingressi alle facoltà al fianco dei lavoratori in sciopero.

Domani 2 Aprile, al 36 di via Zamboni, si terrà un'assemblea per decidere come proseguire la mobilitazione.



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Di seguito il comunicato dell' sulla giornata di protesta.

La prima importante giornata di mobilitazione sul tema dello sfruttamento dei lavoratori all’interno dell’Università di Bologna, ha visto oggi il blocco simultaneo di Palazzo Paleotti (n.25) e dei civici 32-34-36-38, nonché del complesso di via Belmeloro 24 e delle aule di via Centotrecento e via Filippo Re.


Allo sciopero ha aderito il 90% del personale CoopService delle strutture sopracitate. In particolare il personale delle portinerie, delle aule, dei laboratori informatici, vittima dell’applicazione del vergognoso contratto Vigilanza-Servizi Fiduciari e contro la paventata estensione della sua applicazione a tutti gli altri appalti CoopService dell’UniBo.


Dopo diverse ore di picchetto i lavoratori, insieme a studenti e precari solidali, si sono diretti nuovamente verso il Rettorato, per mettere il Rettore Dionigi di fronte alle proprie responsabilità. Il Rettore, tanto per cambiare, non ha avuto né il coraggio né la volontà politica di affrontare i manifestanti vis-à-vis, ponendo addirittura delle condizioni per ascoltarli: esclusione degli studenti e della stampa dal confronto, nonchè rimozione dei materiali informativi sulla protesta, da lui definiti sigilli.
Nonostante il goffo tentativo del Rettore di dividere i dimostranti in categorie escludenti l’un l’altra, queste condizioni sono state rifiutate immediatamente dal presidio, a quel punto consapevole del ripetersi dell’abituale scaricabarile di Dionigi e della mancanza di proposte reali, esaustive e risolutorie per questa vergognosa situazione.

Per queste ragioni, il presidio ha invece risposto rilanciando con la convocazione di un nuovo giorno di mobilitazione, dandosi appuntamento per domani mattina alle ore 7,30 per continuare la protesta. 



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link
- dire.it
- radiocittafujiko.it
- ilfattoquotidiano.it

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