Teniamo alta l'attenzione e boicottiamo IKEA!

Mentre da Torino giungono notizie sull'ennesimo sopruso ai danni dei facchini CAAT – caricati dalla polizia ed investiti da un camion bloccato all'ingresso – da Piacenza si apprende che è salito a 26 il numero di facchini IKEA licenziati, tutti iscritti o delegati Si Cobas.

Che siano licenziamenti politici pare evidente! La cooperativa San Martino, sprezzante dell'accordo sottoscritto in prefettura il 12 maggio, ha deciso così di liberarsi di tutti quei facchini - “facinorosi e violenti”, come li ha etichettati – che nei giorni precedenti avevano alzato la testa contro lo sfruttamento dei padroni. Per approfondimenti ascolta l'intervista estratta dal Tappabuchi (qui su radiondarossa87.9).

Prontamente in tutta Italia si sono svolte decine di iniziative di solidarietà portate avanti da molti compagni e compagne, e sostenuti da alcuni facchini di altre realtà in lotta nei territori.

Facendo appello alla solidarietà di classe, i facchini ed il sindacato SI.Cobas lanciano una CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO alla multinazionale IKEA, invitando alla mobilitazione ed al sostegno attivo contro i licenziamenti politici (di seguito il comunicato).

Già da sabato 10 maggio sono partite diverse iniziative di solidarietà nelle maggiori città italiane, sono proseguite nella giornata di sabato 17 e si faranno più vive nei prossimi giorni. Volantinaggi e cortei interni a Roma, Milano, Bologna, Napoli, Torino, Padova, Piacenza e Berlino, hanno già dimostrato ai padroni che la lotta di uno è la lotta di tutti, portando a conoscenza della clientela cosa IKEA intenda per “stile di vita positivo verso le persone e l’ambiente”.
L'attenzione resta alta sulla vertenza e per i prossimi giorni sono già state programmate altre giornate di solidarietà e di lotta in tutta Italia.

Sosteniamo la CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO lanciata dal Si Cobas ed invitiamo tutti a organizzare e partecipare alle azioni di solidarietà nelle proprie città nelle giornate del 24 e del 25 maggio a sostegno della lotta dei facchini Ikea.

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TOCCANO UNO, TOCCANO TUTTI!
Dopo aver ignorato l’accordo sottoscritto in Prefettura, esautorandola di fatto, la Cooperativa San Martino ha preso tempo per rafforzare la campagna antisindacale e giungere alla formulazione di
numerosi licenziamenti colpendo il SI.COBAS e la struttura dei delegati nel Deposito IKEA.

Entro oggi dovremmo conoscere il numero esatto dei lavoratori licenziati. Al momento ce ne risultano 11 e voci di corridoio parlano di circa 20.



Licenziamenti politici in piena regola con IKEA a dirigere l’orchestra repressiva ed i reparti antisommossa, ospitati all’interno del Deposito della multinazionale, pronti ad uscire in caso di blocchi.



Nella fortezza IKEA, rimpinguata anche di decine di nuove “leve mutualistiche” a fare i facchini, l’aria è pesante ed il controllo sui lavoratori associati al nostro sindacato è pressoché marziale.

Intanto, nel gioco tra le parti, CGIL e FILT di Piacenza scoprono il tema dell’”applicazione integrale del contratto nazionale” badandosi bene dal denunciare che retribuzioni ed istituti erogati del “sistema delle cooperative” sono calcolati non in base alle ore contrattualmente previste, ma sulle ore effettive di lavoro ordinario, con una pesante erosione salariale che rappresenta la vera fortuna della lobby del mutualismo made in Italy e, al tempo stesso, la miseria della condizione del lavoratore, apparentemente socio ma sostanzialmente supersfruttato.



Una CGIL che vede la soluzione attraverso “un vero tavolo di trattava coordinato dalle istituzioni locali nel quale tutti i soggetti coinvolti (Ikea, San Martino, Sindacati Confederali) facciano due passi in avanti” attendendo fiduciosa, nel segno della legalità, “tutti quelli che ci vogliono provare insieme a noi”, ed una San Martino che gli fa eco dichiarandosi “disponibile a confronti che abbiano lo scopo di migliorare il clima aziendale”.



Questo balletto di buoni propositi e cortesie avviene proprio mentre sulle teste di decine di operai si è abbattuta la scure padronale dopo un’intensa campagna che li ha voluti bollare come “facinorosi
e violenti”, quindi illegali, ed alla quale hanno partecipato attivamente proprio i cosiddetti soggetti coinvolti: ikea, San Martino, Istituzioni, Sindacati Confederali.

Operai da sacrificare alla “democratica dialettica” del profitto che pretende lavoratori ricattati e sottopagati, silenziosi e sottomessi. Il blocco sociale messo in piedi per questa “operazione
chirurgica” è emblematico di un sistema corrotto e marcio che vuole soffocare ogni espressione di autonomia ed indipendenza dei lavoratori per salvaguardare lo status quo.

Nelle ultime settimane, mentre IKEA aveva spostato i volumi a Lione, la solidarietà ai lavoratori in lotta all’IKEA ha iniziato ad estendersi sul territorio nazionale con decine di iniziative davanti ai punti vendita.



Con un Deposito senza merce ed in attesa dei pronunciamenti sulle 33 sospensioni (del tutto prevedibili), negli ultimi giorni l’assemblea dei lavoratori ha deciso di sospendere lo sciopero ad oltranza per far rientrare i volumi, lasciando aperto lo stato di agitazione.

Ora che i volumi sono tornati ed il verdetto del boia è stato formalizzato, la risposta a questi licenziamenti politici non avverrà solo sul territorio piacentino.



Facendo appello alla solidarietà di classe, i lavoratori in lotta presso il Deposito Ikea ed il Sindacato SI.Cobas lanciano una CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO alla multinazionale IKEA invitando alla mobilitazione ed al sostegno attivo contro i licenziamenti politici

SABATO 24 e DOMENICA 25 maggio sviluppiamo iniziative di denuncia, controinformazione e boicottaggio presso i negozi portando a conoscenza della clientela cosa IKEA intenda per “stile di vita positivo verso le persone e l’ambiente”.



TOCCANO UNO, TOCCANO TUTTI!


Sindacato Intercategoriale Cobas

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