[Napoli] #14N: Confindustria TangoDown... ed è solo l'inizio!

Oggi una grande giornata di mobilitazione ha attraversato decine di città: manifestazioni che hanno visto studenti, lavoratori, disoccupati, sindacati, paralizzare il paese intero.

Da Bari a Milano, passando per Torino, Roma, Napoli, in migliaia hanno risposto determinati all’accelerazione data ieri da Renzi al Jobs Act - che il Governo vorrebbe blindare alla Camera già il 26 Novembre - nel migliore dei casi trovandosi davanti enormi schieramenti di forze dell’ordine e cordoni della celere che non hanno esitato a caricarli brutalmente.

A Napoli due cortei hanno bloccato la città, entrambi molto partecipati. Uno partito da piazza Mancini, che si è diretto, poi, ad occupare la tangenziale. L'altro, con concentramento a piazza del Gesù, ha deciso di dirigersi verso Confindustria.

Eravamo in tremila, dietro lo striscione "Uniti e inflessibili contro il governo Renzi" a partire da piazza del Gesù, un corteo partecipatissimo che ha visto sfilare gli studenti delle scuole superiori e quelli universitari insieme ai lavoratori di alcune vertenze campane, i Cassintegrati Fiat di Pomigliano e gli operai Irisbus in primis.

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Un corteo determinato, fin dalla sua costruzione, nell’obbiettivo politico da raggiungere: arrivare a sfidare i padroni a casa loro, sanzionare e contestare Confindustria, il principale sponsor del Governo Renzi e delle sue riforme, soprattutto quella della scuola e del lavoro. Già al concentramento il corteo si è trovato di fronte a una “gestione” delle forze dell’ordine estremamente nervosa e tesa, confermata dal blocco improvviso alla fine di via Chiatamone, dove gli agenti hanno blindato ogni via di fuga ai manifestanti, che non si sono fatti intimorire e hanno proseguito bloccando la galleria Vittoria e via Acton, concludendo con un’assemblea vivace e partecipata.

Questo a conferma di quanto sia importante individuare politicamente - fosse anche su un piano simbolico – il reale nemico che si ha di fronte, la mano invisibile che traccia le riforme che Renzi sta provando a portare a termine, non senza fatica vista l’opposizione crescente di studenti e lavoratori. Per lo stesso motivo addirittura Anonymous ha hackerato il sito dell’Unione degli Industriali, ancora bloccato.

 

Lo avevamo detto nelle assemblee nelle scuole e nelle università, lo avevamo scritto sui volantini distribuiti per strada nei giorni precedenti: la giornata di oggi doveva lanciare un segnale forte a chi è stanco di subire, ogni giorno, ricatti e violenza sulla propria pelle e a chi pensa di poter continuare a sfruttarci, a reprimerci, a toglierci la possibilità di decidere del nostro presente e del nostro futuro. Non siamo più disposti a subire, non siamo più disposti a farci mettere in un angolo a tacere. Blocchiamo il Jobs Act e il piano scuola, costruiamo un fronte davvero unitario di opposizione a questo Governo e a padroni e padroncini che lo sostengono, continuando nelle prossime date di mobilitazione, il 21 novembre con lo sciopero della fiom a Napoli e lo sciopero generale del 5 dicembre. Tutti insieme, studenti, lavoratori più o meno “garantiti”, disoccupati.

Uniti e inflessibili!
Supportare la resistenza, preparare l’offensiva!

Renzi  

Rete Camere Popolari del Lavoro