Anche SI-Cobas e ADL-Cobas in sciopero il 12D

Ripubblichiamo un comunicato dei sindacati ADL-Cobas e SI-Cobas, i due sindacati più rappresentativi nel settore della logistica (magazzinaggio e movimentazione merci) con cui il lavoratori stanno portando avanti da anni una lotta capillare contro lo sfruttamento nelle cooperative che gestiscono gli appalti nel settore.

 Una lotta espansiva che ha conquistato diritti, salario e dignità a fronte di uno scontro duro con un sistema che è cresciuto nella massima compressione salariale spesso con trattamenti illeciti e forme di controllo e repressione che non disdegnano la violenza fisica e l'intimidazione. Spesso i lavoratori si sono scontrati anche con i sindacati confederali, con la CGIL in particolare (dal cui mondo provengono anche vari dirigenti delle cooperative stesse), che negli anni hanno mantenuto un atteggiamento spesso accondiscendente con questo sfruttamento e alle richieste dei lavoratori hanno fatto orecchie da mercante (molte sono le testimonianze). Nonostante questo i due sindacati hanno ben compreso come il 12 Dicembre non saranno le burocrazie sindacali a fare sciopero ma milioni di lavoratori incazzati e come questo sciopero sia l'espressione di una coscienza che è andata crescendo in questi mesi. La forza, l'organizzazione e la gioia che i lavoratori della logistica sanno mettere in campo sarà necessaria perché questo processo si approfondisca, quanto la forza dei lavoratori che abbiamo visto ricomparire sulla scena pubblica in questi mesi ( dagli operai di Terni a quelli di Livorno...) è necessaria perché i facchini vincano definitivamente la battaglia.

 da adlcobas.it

12 DICEMBRE: SCIOPERIAMO CONTRO IL GOVERNO RENZI, CONTRO IL JOBS ACT CONTRO LA CANCELLAZIONE DELL’ART. 18 CONTRO L’ATTACCO ALLE CONDIZIONI GENERALI DI VITA. CONTRO L’EUROPA DELLA BANCHE E DELL’AUSTERITÀ

E’ in atto un pesantissimo attacco da parte del Governo Renzi, in rappresentanza degli interessi dei potentati finanziari ed economici europei ed italiani, contro le condizioni generali di vita di milioni di lavoratori, disoccupati e precari e contro uno dei maggiori strumenti di difesa dei lavoratori sul piano giuridico, che è stato per tanti anni l’art. 18.
Non ha importanza chi ha indetto lo sciopero generale. Crediamo che lo sciopero del 12 sia giusto farlo perché esprime la rabbia e l’incazzatura di milioni di lavoratori, disoccupati e precari che non possono accettare di vedere calpestati diritti acquisiti e di non vedere nessun futuro per sé e per i propri figli. Come Adl cobas e Si Cobas abbiamo deciso di fare nostra questa giornata, di costruire realmente lo sciopero e di stare in piazza a modo nostro, con tutte quelle realtà sociali che interpretano e praticano il conflitto non in forma ideologica o identitaria.
Dunque, sciopereremo in molte forme contro le politiche economiche, sociali e del lavoro del governo Renzi e della UE; contro il Jobs Act, l’abolizione dell’art.18, l’attacco allo Statuto del Lavoratori, la precarietà e il lavoro gratuito (modello Expo); contro il Piano Renzi per la scuola, per l’assunzione di tutti i precari/e docenti ed Ata; per l’abolizione della Legge Fornero e dei contratti atipici, per il reddito garantito e il salario minimo, per salute e sicurezza nei posti di lavoro, contro il blocco dei contratti nel pubblico impiego, per massicci investimenti nella scuola, sanità, trasporti e servizi pubblici; contro le privatizzazioni, le Grandi opere dannose e la distruzione del territorio, per la difesa dei Beni comuni e il diritto all’abitare; contro il Fiscal Compact e il pareggio di bilancio inserito nella Costituzione; contro l’accordo del 10 gennaio 2014 tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, per la difesa della democrazia nei posti di lavoro e del diritto di sciopero; contro la guerra che sta coinvolgendo l’Europa e l’Italia, le spese militari e il riarmo, per la parità di diritti ai migranti e asilanti.
Con lo sciopero generale del 12 dicembre vogliamo dare continuità alle grandi giornate di lotta della logistica del 16 ottobre e lo sciopero sociale del 14 novembre.
Anche la giornata del 12 dicembre sarà solo un passaggio per verificare la disponibilità alla lotta, per costruire un movimento vero di opposizione ai programmi e alle scelte al governo e per estendere una pratica efficace del conflitto.
Il 12 dicembre può essere una giornata di mobilitazione utile se non si limita a chiedere -come fa ancora la Cgil- un posto alla tavola della concertazione con un Governo Renzi che vuole andare dritto per la propria strada.
Dentro la giornata del 12 bisogna portare la spinta dello sciopero sociale del 14 novembre, allargando la mobilitazione a quegli strati di lavoratori ricattati dalla precarietà e che hanno molte difficoltà a scioperare, puntando al blocco delle città e della circolazione delle merci.
Non facciamoci prendere per il culo dalle tutele crescenti. Lottiamo per tutele decenti e per il ripristino dell’art. 18 e la sua estensione a tutti/e.Utilizziamo con la mobilitazione e anche con il ricorso ai tribunali, se serve, la sentenza della Corte Europea che chiede al governo italiano di sanare un' ingiustizia palese e reiterata nel tempo, stabilizzando le centinaia di migliaia di precari che lavorano per le pubbliche amministrazioni.

COSTRUIAMO IN OGNI CITTÀ MANIFESTAZIONI INDIPENDENTI CHE SAPPIANO PORTARE IN PIAZZA LE ISTANZE DI CHI NON VUOLE CEDERE AI RICATTI PADRONALI E DEL GOVERNO RENZI UNIFICANDO LE LOTTE DEI LAVORATORI, DEI PRECARI, DEI DISOCCUPATI, DEGLI STUDENTI, DEI SENZA CASA, DEI MIGRANTI, DEI RIFUGIATI.

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