[Caserta] La Ericsson cede un ramo d’azienda alla Jabil, ma i conti non tornano

Sciopero spontaneo ed improvviso, questa è stata la risposta dei lavoratori e delle lavoratrici dello stabilimento dell’Ericsson di Marcianise quando Martedì scorso è stata comunicata la notizia ai sindacati della cessione di un ramo produttivo.

L’intendo dunque è quello di giungere ad un accordo per la vendita in outsourcing delle attività Opto Supply della Ericsson, in cui oggi sono attivi 435 unità lavorative, alla multinazionale americana Jabil Circuit.
Certo non è stata questa sola notizia di cessione a far surriscaldare gli animi dei lavoratori, dal momento che la maggior parte dei lavoratori hanno già vissuto sulla loro pelle le conseguenze di un trasferimento aziendale quando nel 2006 la Ericsson decise di allungare le radici nella zona industriale del casertano ed acquistare la produzione ed il know-how della ditta Marconi.
Dunque nulla di nuovo, dovremmo star tranquilli, se non fosse che la Jabil, azienda acquirente, solo tre mesi fa aveva dichiarato 382esuberi, rientrati dopo un mese di proteste e trattative con i lavoratori stessi.
In seguito allo sciopero spontaneo di Martedì scorso i lavoratori e lavoratrici, si sono riuniti in assemblea per decidere come continuare la protesta, la prima tappa è stata quella di Giovedì, quando i lavoratori e le lavoratrici si sono organizzati in un lungo corteo diretto alla prefettura di Caserta. Le vie del centro del capoluogo hanno visto sfilare non solo i dipendenti della Ericsson ma anche i lavoratori della FIREMA che in quella stessa giornata anche loro hanno deciso di dirigersi alla prefettura per esigere chiarimenti circa le sorti della loro azienda, dal momento che il 16 Marzo prossimo scade la gestione commissariale cui l’azienda è sottoposta dal 2010.
Ma oltre a queste uscite in piazza i lavoratori della Ericsson hanno organizzato un presidio permanente dentro lo stabilimento, presidio che oltre a tenere alta la tensione e segnalare la forte determinazione ai vertici aziendali, rappresenta anche un luogo di incontro per gli stessi lavoratori, i quali intanto stanno pianificando come portare avanti la protesta.  

Fonti:
Corriere del mezzogiorno
Il sole 24 ore
Marcianise.info

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