[Milano] Lavoratori della Scala: il 1 maggio non si lavora, si lotta!

Il 31 Gennaio 2015 i lavoratori della Scala hanno ricevuto una lettera di ”disponibilità individuale“ in cui è stata richiesta la disponibilità a lavorare il primo maggio, per permettere la messa in scena dell’opera lirica Tourandot nel giorno di inaugurazione dell’Expo.

Il teatro la Scala, a meno di eventi eccezionali, è sempre stato chiuso il primo maggio, ma quest’anno il buon Renzi ci tiene a far presente a tutti i capi di Stato che in Itala i lavoratori non hanno diritto né di scioperare né di godere del loro giorno festivo per eccellenza: quello del 1 maggio. Una parte dei lavoratori, soprattutto quelli afferenti ai reparti maggiormente “produttivi”, ha deciso con fermezza di non firmare la lettera avvalendosi del proprio diritto a non lavorare il primo maggio. A questo punto la domanda nasce spontanea: chi metterà in scena la Tourandot se i lavoratori si avvarranno del loro sacrosanto diritto di non lavorare?

Il progetto scelto per la rappresentazione della Tourandot non è fatto dai lavoratori della Scala ma proviene direttamente da Amsterdam e andrà in scena al Teatro Massimo di Milano per la prima volta proprio per l’apertura dell’Expo. Non è quindi ancora chiara la disponibilità di risorse necessarie per permettere la messa in scena dello spettacolo e il legittimo rifiuto a firmare la lettera “di disponibilità” di molti elettricisti, macchinisti, falegnami e scenografi comporta una bella gatta da pelare per il sovrintendente Pereira, confermato alla guida della Scala dal 2015, che invece sbandiera il sold out dell'evento.

Una vicenda avvolta da un'alone di mistero, dove l'unica certezza è data dalle condizioni lavorative dei dipendenti della Scala: i più fortunati sono inquadrati con il CCNL che ormai non si rinnova da anni, altri lavorano “a chiamata”, senza poter usufruire né dell'indennità di malattia né delle ferie. Inoltre, sempre più spesso i lavoratori sono costretti a ricoprire mansioni che non sono presenti nel proprio contratto: ad esempio i falegnami sono impiegati anche come tecnici dell’audio, a causa della riduzione da 28 a 20 unità del reparto.

La lotta dei lavoratori della Scala è stata ampiamente recepita dai sindacati concertativi che, con atti di pompieraggio, sono intervenuti a sostegno di Pereira affinché il primo maggio si lavori, perchè l'inaugurazione dell'Expo e la Tourandot sono un palcoscenico che deve essere illuminato a tutti i costi, soprattutto se, come sempre, a farne le spese sono  i lavoratori ed a beneficiarne sono i padroni.

Noi siamo dalla parte dei lavoratori della Scala: il Primo Maggio non si lavora, si lotta!

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