Mappatura (parziale e non esaustiva) delle vertenze in corso sul territorio campano

NAPOLI

IKEA
Con le buste paga molto alleggerite da decine di giorni di scioperi consecutivi che hanno segnato l’estate calda del mondo della grande distribuzione, si è tenuto il 14 settembre il primo incontro tra sindacati e vertici dell’Ikea per ridiscutere il piano aziendale proposto dall’azienda svedese.

La scusa che l’azienda ha utilizzato per cercare di annullare unilateralmente la contrattazione integrativa che disciplina in particolare le maggiorazioni per i turni domenicali e festivi, è quella di aver chiuso con un bilancio aziendale in perdita. Peccato però che sul Sole 24 Ore dell’8 ottobre scorso, Silvia Pieraccini ci ricordava che il fatturato dell’Ikea, nonostante la recessione, è sostanzialmente stabile (-0,2% nell’ultimo anno fiscale). I 53 milioni di perdite sono quindi dovuti all’ammortamento delle spese di apertura di tre nuovi punti vendita: Catania, Pescara e Pisa, aperti fra il 2011 e 2014. Con queste premesse i sindacati confederali hanno tenuto il primo incontro con l’azienda, al termine del quale è stato stabilito che il premio aziendale fisso non verrà toccato. Restano però ancora altri nodi da sciogliere. L’azienda vuole rivedere le maggiorazioni, quelle relative al lavoro domenicale, festivo e al premio di partecipazione, maggiorazioni che Ikea da fisse vuole rendere variabili.

Il bonus unico, che l’azienda vuole introdurre al posto dell’attuale premio di partecipazione spettante a ogni lavoratore sulla base del contratto integrativo, dovrà essere calcolato sulla base del raggiungimento di obiettivi legati alla produttività. Insomma I prossimi appuntamenti al MISE con previsti per il 23 /28 settembre e 2 ottobre, durante i quali verranno discusse le maggiorazioni domenicali e festive, che la multinazionale punta a ridurre drasticamente fino a quasi dimezzarle, addirittura l’azienda vuole anche abolire le spettanze per le domeniche del periodo natalizio, maggiorate finora del 130 %.

(Per un maggiore approfondimento circa l’attacco più generale che l’azienda svedese ha messo in atto nei confronti dei suoi lavoratori, vi segnaliamo questo contributo dei compagni del Clash City Workers : “il tempo è nostro, è nostro il tempo. La flessibilità lavorativa da Ikea a da Carrefour”.)

Ipercoop Quarto Nuovo
Aria di taglie e ridimensionamenti anche presso l’Ipercoop di Quarto Nuovo. Questo centro commerciale, che conta circa 80 negozi, si sta preparando per una cessione alla nuova coop subentrante “Lazio Distribuzione”, cessione che provocherà un peggioramento delle condizioni lavorative. In base a quanto dichiarato sul quotidiano IlMeridiano: “si profilano nuovi contratti per gli addetti dell’impianto flegreo: i contratti modulari. Vale a dire che l’orario individuale di lavoro sarà ridotto drasticamente, ma non a parità di salario, e che i commessi potranno essere comandati solo se necessario. Durante il periodo di riposo a zero ore non percepiranno né salario né assegni familiari.” Un futuro quindi incerto ma per nulla roseo. Intanto i lavoratori si sono organizzati in due momenti di protesta: il 12 settembre, in occasione della festa patronale di Quarto, giorno quindi in cui si attendeva un grande afflusso di clienti, 140 addetti non si sono recati al lavoro costringendo l’ipermercato alla chiusura. Mentre lunedì 14 poco prima delle 22, un gruppo di lavoratori ha piazzato un picchetto davanti a un ingresso dell’ipermercato nel timore che l’impianto potesse chiudere a sorpresa. Secondo fonti sindacali il 23 settembre l’Ipercoop andrà in chiusura temporanea, seguiranno sviluppi.

Algida
Qui si conferma e rafforza la nostra intenzione di continuare a investire sul gelato e in Italia, e assicurare a Caivano un ruolo di rilievo nello scenario globale dei nostri siti produttivi” che belle le parole di Pierluigi Orlandi, manager di Unilever, peccato però che le cose stanno andando diversamente…I primi segnali di cambiamento li avevamo già visti lo scorso inverno, quando a fronte del mancato rinnovo di contratto a cica 30 lavoratori interinali, l’azienda si è preparata al boom estivo con una spaventosa riorganizzazione della produzione, spostando gli impiegati sulle linee. Oggi invece la multinazionale Unilever ha annunciato ai sindacati 150 licenziamenti proprio nello stabilimento Algida di Caivano. (Per maggiori info vi segnaliamo un paio di articoli sulla vertenza Algida, e sul contributo in questa lotta della Camera Popolare del Lavoro)

Villa Bianca
La Clinica Villa Bianca, di via Bernardo Cavallino nel quartiere Arenella di Napoli, ha annunciato la chiusura del punto nascite a partire dal mese di Ottobre (anche se il giorno non è specificato), con il conseguente rischio di perdita di posti di lavoro per 70 lavoratori. I sindacati confederali hanno indetto un'assemblea e hanno annunciato una serie di scioperi, sebbene ad oggi non vi sia ancora nulla di concreto. La causa di questa ultima decisione presa dai vertici della clinica, pare un bilancio chiuso in perdita lo scorso anno, in particolare Anna Maria Fariello, legale rappresentate delle struttura, parla di un milione e 700mila euro di perdita, un budget insufficiente e di un sistema tariffario non adeguato. Tutto ciò nonostante la media gira intorno alle duemila nascite annue, di cui il 78% avviene tramite taglio cesareo.

Consorzio Unico di Bacino - NA
Settimana di fuoco per i lavoratori del Consorzio Unico di Bacino ( CUB ), società che si occupa del settore rifiuti a Napoli e nel casertano, liquidata dalla Regione che ha lasciato sul campo, in Campania, 3mila persone rimaste senza attività o meglio, quando per qualcuno  le attività sono proseguite, comunque senza stipendi. I lavoratori del CUB, lamentano i continui ed estenuanti ritardi nei pagamenti; “i periodi senza paga vanno dai 3 ai 50 mesi” dichiara Vincenzo, “ ed altri 1500 sono in mobilità pubblica senza percepire la dovuta indennità dell’80% dello stipendio”. La situazione è ormai ai limiti, e dopo una manifestazione in piazza Plebiscito, lo scorso mercoledì due lavoratori si sono arrampicati al terzo piano dell’impalcatura esterna che copre la sede del consiglio comunale di Napoli. Mentre i lavoratori incalzano il comune affinché prenda posizioni sulla situazione, Del Giudice, Assessore all’Ambiente, cerca di difendere l’operato della giunta comunale e sottolinea l’impossibilità per il momento di che il Comune “oneri i debiti che il CUB ha rispetto ai propri lavoratori”.

Edenlandia
Già quest’estate, in seguito alle 54 lettere di licenziamento inviate agli operatori, il parco Edenlandia era stato apostrofato come parco dell’orrore, attenti però che non diventi il parco della burla. La notizia è di questi giorni, in seguito all’uscita di alcuni azionisti, New Edenlandia cambia la compagine societaria, versa il saldo per rilevare il parco dal fallimento e, cosa più importante, si prepara a revocare le 54 lettere di licenziamento spedite a luglio scorso. Ricordiamo tutti che la fantomatica apertura di questo parco, ora prevista per Pasqua 2016, è stata già annunciata più volte con tanto di toni trionfali. Ma intanto Mariano Montiglione della Cgil-Filcams ricorda: «Aaspettiamo ancora la Naspi e due mesi di Cig, aprile e maggio». Dopo una paralisi che sembrava destinata a durare per molto ancora, la vicenda Edenlandia imbocca dunque una nuova strada.

Cartiera Partenope
L’azienda Cartiera Partenope, società attiva dal 1981 nella produzione di carta da imballaggio, chiude in seguito al ritiro della licenza sanitaria da parte del commissario prefettizio. Ciò ha determinanto il mancato pagamento degli stipendi per il mese di agosto. Il 28 agosto, circa 60 lavoratori, hanno messo in campo una protesta dinanzi al palazzo del comune di Arzano per cercare di avere notizie in merito al loro futuro.

CASERTA

Interporto Maddaloni-Marcianise
Licenziamenti a scaglione presso l’Interporto Maddaloni-Marcianise, Da lunedì 14 una folta rappresentanza degli edili ha cominciato il picchettaggio simbolico del varco Ficucella della piattaforma intermodale. Inoltre, in aperta contestazione con i sindacati e con i sindaci di Maddaloni e Marcianise, i lavoratori hanno deciso di attuare uno sciopero della fame a rotazione affinché non riprenderanno le trattative per la tutela occupazionale. Se le cose non dovesse cambiare, i lavoratori hanno previsto anche il blocco della circolazione e delle principali punti di comunicazione in assenza di un confronto sulla crisi appena all’inizio.

Fonti: IlMattino, Campanianotizie.

Jabil
Jabil, azienda statunitense che opera nel settore delle nuove tecnologie, ha dichiarato nelle scorse settimane circa 400 esuberi. La storia della Jabil è vecchia, sono decenni quest’azienda sta facendo il comodo suo costringendo i lavoratori a stringere sempre di più la cinghia e a fare dei sacrifici: in questi anni abbiamo visto chiusure di sedi produttive, acquisizioni di altri rami aziendali, cassa integrazione per anni ed oggi, nell’unico sito rimasto cioè quello di Marcianise, il destino di 195 operaio è in bilico, operai che attualmente godono della CIG e che non hanno accettato la mobilità volontaria. Come giustamente ricorda uno dei lavoratori: “Jabil non deve dimenticare che con l’accordo del 2014, i lavoratori hanno fatto grandi sacrifici, decidendo di abrogare tutta la piattaforma economica di secondo livello per evitare ulteriori licenziamenti”.

Fonti: Appianews.it, Campanianotizie.com

SALERNO

Asl Salerno
A seguito di tre anni di trattativa sindacale e di un’occupazione serrata del palazzo di via Nizza, quattromila dipendenti aspettavano un aumento in busta paga di circa 80 euro al mese, frutto della distribuzione del fondo di 3 milioni di euro. In barba all’accordo siglato dall’ex direttore Squillante con i sindacati, il Commissario dell’Asl di Salerno, Antonio Postiglione, congela le procedure per l’assegnazione di una progressione economica a tutto il personale avente diritto. Per tale motivo le sigle sindacali hanno indetto uno stato di agitazione di tutti i lavoratori dell’azienda sanitaria locale, dagli infermieri agli operatori sociosanitari, dagli inservienti al personale di supporto, tutti quelli che, fino a ieri, speravano in un aumento di stipendio.

Quei soldi spettano ai dipendenti dell’Asl, in virtù di diritti già maturati e per abbattere le disparità di trattamento all’interno dell’azienda. Ma il commissario è irremovibile, con ogni probabilità, la questione potrebbe approdare in Prefettura. Intanto 4mila lavoratori sono pronti ad incrociare le braccia ed organizzare forme di protesta.

Fonti: Salernonotizie.it, Ottopagine.it, Tvoggisalerno.it

AVELLINO

Mondial Group
Mercoledì 16 Doveva essere il giorno decisivo e cruciale per le sorti della 'Mondial Group' di Monetemiletto (AV). Al tavolo tecnico convocato alla Regione l'azienda si è mostrata irremovibile e decisa ad andare avanti con i licenziamenti. La Mondial Group ha avviato le procedure di mobilità per i 77 dipendenti dello stabilimento irpino, preludio al licenziamento in tronco degli operai. A quanto pare non ci sarebbero spiragli di prosecuzione di attività nella fabbrica che realizzava vetrine frigo verticali.

Ma ciò che ha esasperato glia anima dei lavoratori è stata l’assenza dell’amministratore unico all’incontro presso la Regione Campania, a quanto pare il Sig. Monico ritiene superfluo partecipare a incontri con i suoi dipendenti e con le istituzionali di quegli enti che continuano a elargire fondi europei alla Mondial Group di Montemiletto 

Giovedì scorso, i 71 lavoratori hanno bloccando il traffico della strada statale. Alle sette il primo blocco, con madri e padri, giovani e non più giovani seduti sul selciato, con bandiere e striscioni pronti a tutto per salvare una delle già poche realtà produttive dell’avellinese.

Fonti: Ottopagine.it

Rete Camere Popolari del Lavoro