[Torino] Terza assemblea di "UNIRE le LOTTE"

Venerdì 27 novembre ore 20,30

presso la sede Sicobas di C.so Vigevano 33u

Terzo incontro del TAVOLO  “UNIRE LE LOTTE”

Giovedì 22 ottobre un centinaio di lavoratori e lavoratrici ha dato vita all'assemblea "Unire le lotte". L'assemblea, a cui sono intervenuti tanti lavoratori e lavoratrici di diversi settori (grande distribuzione, logistica, scuola, sanità, metalmeccanici), aveva lo sopo di ragionare sui metodi e le possibilità di lotta che nei luoghi di lavoro, uan lotta che sembra essere sempre più "impossibile" da organizzare a causa delle ultime leggi (Legge sulla Rappresentanza e Jobs Act). Eppure proprio gli esempi di lotta dei settori che presnetano meno tutele giuridiche (ad esempio quelle dei facchini della logistica) ci dimostrano che, al di là del peso di queste legge, sono sempre i rapporti di forza a determinare il successo o meno delle lotte. 

Un punto però chiaro a tutti è come in questo nuovo scenario, che assegna sempre più potere e discrezionalità ai padroni, la solidarietà reale tra lavoratori sia oggi l'arma a cui non possiamo più rinunciare. Questa consapevolezza, emersa durante l'assemblea di ottobre, ha spinto questi lavoratori ad organizzarsi per tentare di costiruire un'assemblea di sostegno alle lotte dei lavoratori del territorio torinese: un sostegno che travalichi i limiti aziendali, sindacaliu, categoriali e di nazionalità.

Venerdì si terrà il terzo incontro, aperto a chiunque voglia portare impegno attivo ad unire le lotte a Torino, al di là delle appartenenze sindacali o politiche: invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici del torinese a partecipare e contribuire a questo percorso.

Per facilitare a tutti la partecipazione, riportiamo di seguito un report dell’incontro precedente:

Come concordato il 22 ottobre alla prima assemblea “Unire le lotte”, ci siamo ritrovati venerdì 6/11 alla sede della Cub in corso Marconi.

Partendo dalle vertenze reali e dalle esigenze emerse in quella assemblea, abbiamo provato a delineare degli strumenti da costruire e alcuni interventi da organizzare insieme.

VERTENZE

Ci siamo confrontati su ciò che si muove e sulle caratteristiche di settori anche molto diversi tra loro (ad esempio logistica ed istruzione) per capire quali pratiche mettere in campo nei diversi contesti.
Da qui a fine anno (quindi nei prossimi due mesi) l’idea è quella di lavorare su due situazioni:

1.       Safim: azienda del comparto logistica, situata a None, rifornisce di surgelati i supermercati Dimar. Per Safim lavorano due cooperative, di cui una a fortissima presenza migrante. La situazione è la solita nota nella logistica: salari bassissimi, straordinari non pagati, ccnl non applicato. La lotta che alcuni facchini hanno condotto col SiCobas negli scorsi mesi ha migliorato le condizioni di lavoro all’interno della coop, ma ora l’azienda appaltante, la Safim, vuole internalizzare i facchini a patto che l’accordo venga fatto con la sola Cisl (col chiaro intento di assicurarsi un sindacato più “morbido” per futuri attacchi ai lavoratori). A questa provocazione i facchini hanno risposto scioperando e per 14 di essi è scattata la sospensione.
La vertenza avrà certamente momenti importanti di qui a fine anno, quindi potrebbe essere una prima da lotta da seguire in maniera coordinata, garantendo sostegno reale a questi lavoratori sia durante scioperi e blocchi al magazzino, sia col altre azioni di solidarietà.

2.       Lo sciopero della Grande Distribuzione del 19 dicembre annunciato da cigl-cisl-uil. Dopo lo sciopero del 7/11, non ci sono conferme che anche la seconda data annunciata verrà rispettata, anzi è probabile sia stata pensata come “minaccia” (neanche troppo credibile) e venga presto annullata. In ogni caso questa situazione ci sembra meriti attenzione visto il feroce attacco subito dal settore (salari bloccati; integrativi smantellati; notturni, domenicali e festivi obbligatori e pagati come ore ordinarie): un modello che tenteranno di estendere a tanti altri comparti ( e che “casualmente” assomiglia molto proprio alle situazioni contro cui combattono i facchini). L’idea, abbozzata, è quella di organizzare un’iniziativa di lotta per quella giornata, lavorando prima sui tanti poli della GDO presenti a Torino (Auchan, Carrefour, Ikea, Coop).

Ovviamente queste sono solo le prime idee, ma già dalla prossima volta sarà possibile per tutti fare proposte circa vertenze nella propria azienda o territorio.

STRUMENTI

La prima proposta è quella di fare rete, mettendo in comune le risorse che ognuno possiede: ad esempio si potrebbero mettere in comune gli avvocati e i contatti stampa.

Poi sarebbe necessario costruire alcuni strumenti di sostegno pratico ai momenti più duri delle lotte dei lavoratori: una sorta di cassa di resistenza per gli scioperi (per permettere ai lavoratori di sostenere anche lunghi periodi di lotta senza il ricatto totale del salario); un gruppo pronto a dare sostegno durante gli scioperi, i blocchi, i picchetti (ovviamente per quanto ad ognuno possibile).

Un’altra esigenza è quella di far circolare informazione sulle lotte dei lavoratori e questo per almeno due motivi:

1.       Stimolare reciproco riconoscimento tra lavoratori di diversi settori/aziende per favorire la ricostruzione di una coscienza comune;

2.       Dare fiducia ai settori più colpiti, pubblicizzando le lotte vittoriose.

Un’idea è quella di scrivere un foglio del “Tavolo delle lotte” che esca mensilmente e faccia il punto sulle 3 / 4 vertenze più calde.

Altri strumenti che si potrebbero mettere in piedi sono un gruppo facebook ed eventualmente un blog che lancino gli appuntamenti, facciano girare il materiale informativo prodotto (tra cui il foglio di cui sopra) ed a cui sarebbe utile provassimo a contribuire tutti (sia nella redazione che nella diffusione).

Il prossimo appuntamento sarà  venerdì 27 novembre alle ore 20,30 presso la sede del SiCobas in corso Vigevano 33u. Valuteremo più avanti se cercare una sede “neutra” e darci un appuntamento fisso (ad esempio ogni 15 giorni) in modo da poter pubblicizzare la nostra esistenza e tentare così di diventare un punto di riferimento per le lotte che si sviluppano in città e dintorni.

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