[Roma] Gli autisti della Roma TPL di nuovo in lotta per gli stipendi!

A Roma il 20% del servizio di trasporto pubblico di superficie (autobus) è appaltato a un'azienda privata, la Roma TPL, che a sua volta subappalta parte della produzione in una giungla di esternalizzazioni.

Autobus altrettanto in ritardo quanto l'ATAC, o a volte anche di più, spesso fatiscenti, addirittura senza carburante. Ma perché ancora si parla di privatizzare l'azienda pubblica? Per risparmiare sul personale: carichi di lavoro più difficili e pesanti, per lavoratori pagati meno per le stesse identiche mansioni... o non pagati affatto! E infatti ancora una volta si parla di mensilità di stipendio arretrate che l'azienda non paga ai lavoratori, prendendosela con il comune o accampando scuse sulle difficoltà finanziarie in cui versa... come sempre tentando di scaricare il rischio di impresa sui propri dipendenti, le cui difficoltà finanziarie (per usare un eufemismo: si parla di 1800 lavoratori, spesso appartenenti a famiglie monoreddito!) evidentemente non sono una ragione sufficiente per fare qualcosa. Loro dovrebbero lavorare e stare zitti, anche perché la Legge si ricorda che il trasporto pubblico è un “servizio essenziale” solo quando si tratta di impedire gli scioperi, precettando i lavoratori e impedendogli di lottare per ciò che gli spetta.
Ma il vaso è colmo e si annunciano nuovi scioperi, dopo giorni in cui molti lavori si sono messi in malattia o ferie non retribuite, nonostante gli effetti che questo potrebbe avere in busta paga. Ma d'altronde anche quando arrivano i soldi sono spessi trasmessi attraverso buste paga in cui mancano voci o in cui manca parte dello stipendio, per cui ormai c'è poco da perdere.

Dopo i blocchi di fine Novembre si annunciano allora nuovi giorni caldi nella Roma TPL. Blocchi che avevano portato a un impegno formale da parte del prefetto Gabrielli di monitorare la situazione e impedire altri ritardi negli stipendi, che però non si sono tradotti in nulla di concreto. Solo in tanti soldi persi nelle buste paga dei lavoratori e spesso in insulti e rabbia da parte dei cittadini che spesso, con la complicità dei giornali e delle istituzioni, finiscono per prendersela con i lavoratori (motivo per cui è nato un intelligente adesivo che segnala la situazione). Che però di questa situazione sono sempre più stanchi e sono tornati a lottare.

Rete Camere Popolari del Lavoro