[Verona] Una proposta a Fuortes: fuori la Tartarotti, dentro il corpo di ballo!

Continua la mobilitazione dei lavoratori dell'Arena di Verona. Ripubblichiamo il loro ultimo comunicato.


Il commissario Fuortes ha illustrato ai sindacati il suo piano di risanamento. Riteniamo indubbiamente positiva la decisione di chiudere il museo della lirica, più noto con l’acronimo Amo. Il suo costo gravava infatti per circa un milione di euro l’anno sul bilancio di Fondazione Arena.
Al di là di questo ci rammarica notare che il costo del risanamento viene caricato, ancora una volta, sulle spalle dei lavoratori mentre, ad esempio, l’apporto della dirigenza viene liquidato con un generico intento alla “razionalizzazione”.

Il part time verticale costerebbe ai dipendenti all’incirca due stipendi l’anno mentre si insiste sull’eliminazione del corpo di ballo.

Al tavolo, a fronte di tutto questo, non è ancora stato presentato nessun documento atto all’accesso alla legge Brai. Pare che Fuortes si sia riservato di farlo al prossimo incontro di mercoledi, ma ad oggi, questa è la situazione. 

Inoltre, ancora nessuna chiarezza sul buco di bilancio effettivo, condizione senza la quale riteniamo paradossale intavolare una nuova trattativa ma soprattutto chiedere sacrifici ai lavoratori. In definitiva il nostro è un giudizio ben distante da quel plauso all’originalità emesso dal sindaco.

Rispetto poi all’accertamento delle responsabilità per questo disastro pare che il commissario non abbia alcuna intenzione di avviare un’azione di responsabilità, che pure sarebbe nelle sue competenze!

Al comitato pare che si sia tornati alla casella di partenza, con pochi elementi di discontinuità rispetto alle posizioni di Tosi, se escludiamo, ovviamente e momentaneamente, la procedura della liquidazione coatta tanto cara al sindaco.

Lo stesso primo cittadino plaude all’originalità del piano, senza fare menzione che la chiusura del corpo di ballo e la mancanza di trasparenza hanno connotato la sua azione nei lunghi mesi invernali e non rappresentano certo una novità!

L’aspetto peggiore di tutto il piano, a nostro avviso, è sicuramente la chiusura del corpo di ballo, contro il quale il comitato Opera Nostra continuerà a battersi. Il suo costo annuo è stimato mediamente in circa 300mila euro, e il suo mantenimento rappresenterebbe un’indubbia risorsa al rilancio di Fondazione Arena. La sua paventata eliminazione, se fatta per meri motivi di bilancio, non si amalgama con la decisione di mantenere al suo posto la signora Tartarotti, il cui apporto fino ad ora non è certo stato di molto aiuto alla trattativa, da qualsiasi punto di vista lo si voglia cogliere. Lo stipendio della signora, firmataria di un contratto della durata di cinque anni, prevede uno stipendio, questo si esoso, di 135mila euro l’anno, per un totale di 675mila euro. Per essere più chiari, la Tartarotti costa ai cittadini, e grava sui bilanci della Fondazione, per circa 900 euro al giorno durante le sue cadenzate visite a Verona. Licenziare quindi la signora significherebbe eliminare uno spreco e mantenere il corpo di ballo nei prossimi due anni, cruciali per il rilancio.

”Il nostro Teatro vuole assolutamente scommettere sul balletto. Ha uno straordinario potenziale. Sono assolutamente contrario alla chiusura dei corpi di ballo, come è avvenuto recentemente a Verona”. Queste sono le parole di Carlo Fuortes, nella sua veste di sovrintendente all’Opera di Roma, riportate dall’agenzia AdnKronos il 26.12.2015. Sorprendente, no?

A questo punto non ci resta che chiederci se il commissario prende le sue decisioni in base ad un mero ragionamento economico o, piuttosto, in base a valutazioni politiche. Alla luce di ciò che abbiamo illustrato sopra iniziamo a propendere per la seconda ipotesi.

Non vogliamo, in questo momento, fare congetture sulle sue motivazioni ma la volontà di non “pestare i piedi” ai poteri forti (e oscuri) locali ci pare indubitabile.

E’ bene che il comissario sappia che a Verona, oltre ad imprenditori e banchieri rapaci intenti a cercare di strappare la gestione dell’anfiteatro alla sfera pubblica, e ai loro megafoni politici e mediatici esiste una maggioranza silenziosa che sa però anche alzare la voce.

Sono i cittadini, che finanziano la Fondazione con le loro tasse, e vorrebbero sapere come sono stati usati i loro denari.
Gli stessi cittadini che preferirebbero sicuramente pagare per un corpo di ballo in Arena che per gli stipendi, ripetiamo esosi, devoluti alla signora Tartarotti!

Verona  

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