[Firenze] Come Volevasi Dimostrare. Presidio lavoratori Ataf contro i licenziamenti

Come Volevasi Dimostrare...

Finalmente l'arcano è svelato. La Privatizzazione con la P maiuscola tanto invocata da Economisti, dirigenti, sindaci, strutture partitiche (PD in testa) ha assunto il suo reale significato. Il sindaco Renzi (si, proprio quello che voleva cambiare adesso!) ne ha provate mille pur di infinocchiare i fiorentini realizzando diverse nuove fermate hi-tech. Peccato per il taglio delle linee, sopratutto il fine settimana, e sopratutto peccato per il piano industriale presentato lo scorso 19 dicembre da ATAF Gestioni, che prevede la bellezza di 194 esuberi, pardon, licenziamenti.


Proprio alla viglia del 25, la nuova direzione guidata da Ferrovie Dello Stato tramite la controllata BusItalia- SitaNord ha ritenuto opportuno fare chiarezza sul tenore delle nuove relazioni industriali. Quindici lavoratori, assunti con contratto di apprendistato, hanno ricevuto la lettera di licenziamento durante il proprio turno di lavoro, Il "non rinnovo" degli apprendisti sarà immediato, poichè il contratto di apprendistato scadrà alla fine di gennaio. Saranno certamente contenti Monti, Fornero e Confindustria che qualcuno utilizzi nella maniera più pura i nuovi strumenti contrattuali di distruzione di masse (operaie, s'intende).

Il vero significato della Privatizzazione dunque: trasformare un'azienda pubblica che, come spesso denunciato dai suoi dipendenti, doveva servire a trasferimenti di denaro pubblico a scopi clientelari, in un'azienda tesa alla produzione di profitto. Non che le clientele annesse e connesse cesseranno di esistere, ma esse dovranno accordarsi con la generale capacità di FS, e di Ataf in particolare, di distribuire dividendi ai vari azionisti, leciti o illeciti che siano. Per di più il taglio generalizzato della spesa pubblica al quale partecipano celermente i dirigenti comunali fiorentini, avrebbe ugualmente portato a degli esuberi, come annunciato ai tempi da Bonaccorsi, dirigente di ATAF. Meglio però che questa scelta impopolare se la accolli il privato.

Sembra finito anche il tempo del neo-corporativismo in ATAF. Una fetta di lavoratori infatti è stata assunta per il tramite di alcuni dirigenti sindacali concertativi, con la promessa da una parte del lavoro assicurato, dall'altra della pace sociale. Questo patto scellerato tra sindacato e azienda ha però bisogno di risorse. Se le nuove necessità di accumulazione di profitto provocano il taglio di queste risorse, il patto viene meno ed a farne le spese sono i lavoratori, con licenziamenti e riduzioni salariali. D'altronde con la crisi di questo sistema di rapporti sindacali si allenta anche il controllo sociale su tutti i lavoratori, nuovamente spinti verso l'unica soluzione possibile, verso lo scontro frontale con il capitalista privato, verso la lotta di classe.

 

La prima risposta dei lavoratori c'è stata proprio ieri, di fronte ai cancelli del deposito Ataf di Viale dei Mille. Chi ci segue sa che riteniamo indispensabile l'inchiesta sul territorio per far conosere le vertenze e contribuire così alla ricomposizione della classe lavoratrice. Invitiamo perciò ad inviare ai nostri contatti tutti i contributi che vadano in tal senso.

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