[Venezia] Operatori Socio Sanitari: Comune, sindacati e cooperativa uniti per smantellare diritti e servizi!

Raccogliamo e pubblichiamo il comunicato del comitato "Indignato degli Operatori Socio Sanitari di Venezia". La denuncia dei lavoratori è a tutto tondo e, in particolare nei confronti dell’amministrazione comunale che foraggia la cooperativa che gestisce il servizio (elargendo fondi), ma sorda di fronte alle richieste dei lavoratori stessi, in un settore molto delicato, in cui tagli al personale, restrizione delle garanzie sul lavoro, implicano di conseguenza un abbassamento anche delle tutele per chi ne usufruisce (ovviamente stiamo parlando dei “diritti di base per i soggetti più deboli della città lagunare”).

Tutto questo in un contniuo e solito palleggiamento di responsabilità tra cooperativa, istituzioni e sindacati, a vari livelli, inadeguati, refrattari nel difendere i lavoratori, se non complici e in perfetta sintonia con la parte committente.
Ovviamente la lotta dei lavoratori OSS è da noi sostenuta e cerca di inserirsi a pieno titolo nella lotta contro lo smantellamento dei diritti dei lavoratori e l’assistenza per i soggetti più deboli e contro lo smantellamento del Welfare a vantaggio solo di dio “profitto”…


Dal comitato di lotta “Indignato O.S.S.”


Il comitato di lotta “Indignato O.S.S.” delle lavoratrici e dei lavoratori dell’assistenza domiciliare, dell’accudienza scolastica e della tutela dei minori del comune di Venezia denuncia una situazione lavorativa totalmente intollerabile, lesiva della dignità di operatori ed utenti ed offensiva per la stessa immagine che di questa si dona alla città. La giunta comunale veneziana, di fatto, ha lavorato negli ultimi mesi assieme alla cooperativa, per smantellare i suddetti servizi cercando di ostacolare in tutti i modi la difesa di ciò che ha sempre rappresentato un diritto di base per i soggetti più deboli della città lagunare. Si è assistito ad una continua presa in giro in cui ogni volta che i lavoratori alzavano la testa per reclamare continuità di diritti e condizioni, i vari squallidi attori e registi della partita in atto, si palleggiavano responsabilità vergognose alternandosi vicendevolmente nel ruolo di comprimari o attori diretti su tale questione. Tutto ciò è inammissibile e descrive il vero obiettivo che “lorsignori” hanno sempre mantenuto: mandare a casa più lavoratori possibili, rendere l’appalto più conveniente per l’oggi e, in ultima analisi, smantellare appunto il servizio. Il comitato “Indignato O.S.S.”, su tutto quanto è avvenuto, registra ormai il totale silenzio di tutte le sigle sindacali ree di non aver realmente rappresentato gli interessi dei lavoratori del settore bensì di aver, quasi tutte, accompagnato tali dinamiche socio-economiche ai vincoli di spesa del bilancio comunale laddove si sarebbero potute trovare comunque soluzioni maggiormente adeguate in ambito di scelte pubbliche condivise.

La fotografia della situazione nell’insieme dell’appalto è la seguente: lavoratori a contratto di “solidarietà” con stipendi ridotti, assunzioni ex-novo di diverse figure a tempo determinato all'oscuro dei sindacati e dei lavoratori, in spregio alla stessa normativa del contratto di solidarietà, operazioni svolte individualmente anziché in coppia presso gli utenti-cittadini creando disagi e rischi sia per i cittadini che per i lavoratori, assenza continua e devastante di ore lavorative, mancanza della possibilità di ferie e permessi, indennità di “disagio” utilizzata per pagare la banca ore frutto di prestazioni cancellate unilateralmente, trasferimenti tra un utente e l'altro non retribuiti.

Il comune, nonostante il “regalo” dato alla cooperativa di oltre un milione di euro per “coprire” le spese, continua imperterrito ad essere sordo rispetto alle richieste di chiarimento sulla gestione dell’appalto da parte dei lavoratori.
Le rappresentanze sindacali, (assieme a tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale ) si sono rivelate parte organica di tale progetto: ogni momento di lotta reale dello stesso comitato “Indignato O.S.S.” è stato sempre accompagnato da accordi vergognosi stipulati sulla pelle dei lavoratori e mai messi poi in votazione (a proposito di chi sui giornali si loda di gloria parlando continuamente di “democrazia delle primarie” e facendo poi tenere aperti i seggi anche la domenica). CGIL e CISL hanno dimostrato, ovunque e sempre, la volontà di non infastidire in nessun modo il suddetto progetto di cancellazione del servizio, la UIL, strumentalmente, ha adottato una linea apparentemente diversa indicendo anche scioperi più che opportuni ma poi si è defilata al momento in cui poteva (e doveva) richiedere il referendum sullo scellerato accordo di solidarietà e il successivo accordo sulla produttività. Discorso a parte merita l’USB il cui merito è quello di aver condotto, primariamente, una lotta accanita contro azienda e Comune  ma solo di facciata. Il “sindacato di base” non ha più operato per dare uno sbocco adeguato alla lotta in corso e si ritrova ,oggi, più che mai “azzoppato” e seduto su una linea sindacale che percorre ormai solo le aule dei tribunali.

Il comitato “Indignato O.S.S.” respinge fermamente tutto questo; richiama alle proprie responsabilità lavoratrici e lavoratori del servizio, continua a sostenere  l’unità reale ed operativa di tutte le figure lavoratrici senza alcuna distinzione sindacale e giunta, sindaco e vicesindaco regalando generosamente montagne di euro ai privati.  rilancia la proposta di riprendere un intero ciclo di lotte senza alcuna illusione sul da farsi: rigettare la linea sindacale ultra-concertativa fin qui adottata e riporre in discussione quanto si continua a firmare sulla pelle dei lavoratori senza che questi possano mai dire la loro. Il servizio va difeso e rafforzato, non oltraggiato e cancellato come sperano ottenere giunta, sindaco e vicesindaco regalando generosamente montagne di euro ai privati.

Rete Camere Popolari del Lavoro