Poste italiane: azienda e confederali uniti sui tagli

L'accordo firmato dai confederali per benedire la riorganizzazione voluta dai vertici di Poste Italiane, che prevede più di mille esuberi, sta già producendo danni (com'era prevedibile!).

A Pisa chiude il centro di smistamento: tutta la posta dovrà passare per Firenze e 130 lavoratori sono dichiarati dall'azienda "in esubero". Parallelamente, l'azienda sta riorganizzando il recapito postale: per risparmiare e spermere di più i postini, Poste Italiane sta accorpando le zone di competenza dei portalettera che si trovano così a dover gestire aree sempre più vaste.

In un colpo solo: Aumento del carico, dei ritmi e dei rischi per i lavoratori e danni per la collettività (ci ricordiamo ancora che il servizio postale è un servizio pubblico essenziale?). Da un lato tagliano e accorpano, dall'altro spremono il più possibile i lavoratori del recapito. Il tutto con il lasciapassare dei confederali.


Riportiamo qui di seguito rassegna stampa e volantini dei Cobas Firenze.

E' STATA DURA ….

Nei giorni scorsi si è conclusa la trattativa tra poste italiane ed oo.ss. Una trattativa lunga, difficile, estenuante ecc.... I lavoratori del recapito visti gli esiti, riconoscono alle oo.ss. firmatarie di aver avuto un grande senso di responsabilità nel non lasciare l'azienda sola nel portare avanti il progetto di tagli proposto solo qualche mese fa.
Oggi dopo l'aver provveduto ai tagli in provincia, assistiamo alla riproposizione di quanto l'azienda voleva fare, anzi in alcuni casi i tagli saranno maggiori di quanto precedentemente previsto. Quanto accaduto lascia il segno, ma non tanto per le zone tagliate, ormai cominciamo a farci l'abitudine, piuttosto per le persone che hanno condiviso la trattativa e ne hanno difeso i risultati. Insonnia, accelerazione cardiaca, inappetenza, incubi, inattività sessuale, stati confusionali ecc... Questi in sintesi alcuni dei più diffusi malesseri che si manifestano nelle file dei sindacalisti.

Siamo profondamente dispiaciuti che i tagli apportati al recapito dal connubio azienda/oo.ss. abbia portato a situazioni personali che si stanno rivelando socialmente pericolose. Equipe di specialisti sta studiando quanto avvenuto. Da parte nostra ci impegniamo a costruire momenti di solidarietà, raccolta fondi e tutto quanto possa alleviare chi si trova coinvolto in questa difficile situazione. Un consiglio ci sentiamo di poterlo dare: oltre a massaggi, terme e quanto altro possa far recuperare una serenità, in futuro auspichiamo che non vi siano trattative né accordi di alcun tipo… tanto un ristorante disponibile ad accogliervi con i dirigenti d'azienda lo troverete sempre.

E' STATA DURA , MA NE E' VALSA LA PENA?!


ABBANDONATI

Quello che sta succedendo all’ufficio di Campi Bisenzio, crediamo che non ci sia ricordanza nella storia recente di Poste Italiane. Sì perché a giugno l’ufficio di campi si trasferirà in via Gemignani, ma non con Novoli dove è stato insieme per anni e anni, ma col Vittoria, che con tutto il rispetto, non c’entra nulla perché le zone dei 2 uffici non sono neanche confinanti. Il motivo? Non si sa. Si vociferano varie ipotesi tra cui quella che Novoli che si trova al piano superiore non andava bene con campi al piano inferiore. Si certo. Perché allora 10 km di distanza vanno bene ma un piano da salire no??? Mah!! Altra ipotesi è Novoli doveva essere declassato come ufficio, (come mai proprio Novoli…) così Poste poteva risparmiare, su che cosa non si sa, visto che tra benzina e usura dei mezzi tutto questo risparmio non riusciamo a vederlo. In ogni caso, comunque la si rigiri, questo trasferimento è parecchio infattibile. Prima di tutto perché non hanno tenuto conto della fattibilità delle zone e non hanno chiesto a nessun postino di campi un aiuto per fare le zone, con il risultato di zone estremamente vaste o senza criterio. Ma soprattutto non hanno tenuto conto della sicurezza del postino!
Che deve partire da via Gemignani e farsi minimo minimo 10 km se non di più per arrivare in zona, passando per strade ad alto rischio e pericolose certificate come Via Pistoiese e via Lucchese all’Osmannoro. Senza considerare poi che i casellari sono strutturati con l’inizio e la fine della gita partendo dall’ufficio di Campi, per cui un postino oltre a rifarsi il casellario perché hanno stravolto le gite, deve pure imparare il giro partendo da un altro punto di partenza. M a questo nessuno ci ha pensato. Tanto chi comanda, non sa cosa significhi portare la posta, men che meno i sindacati firmatari, che non hanno tenuto conto di tutte queste problematiche. Però tanto “ci saranno 3 mesi di sperimentazione”per vedere comunicare le “criticità”. Belle parole, altisonanti, ma la sostanza è “abbiamo fatto così, è un gran casino, prendete e arrangiatevi”.


Quindi chissenefrega dei postini di campi e dei loro disagi, chissenefrega dell’utenza e dei loro disagi, chissenefrega se siamo proprio nel periodo estivo con i “titolari“ che vanno in ferie, chissenefrega se a campi su 21 zone ci sono solo 13 postini perché le graduatorie sono separate, chissenefrega di tutti. Voi dovete solo lavorare e stare zitti, perché in questi tempi di crisi “è un miracolo avere il lavoro”. Firmato Azienda e Sindacati confederali. Noi Cobas siamo contrari a questo progetto così come sta avvenendo, fatto in fretta e furia senza tenere conto di nulla. E un segnale di protesta per far capire ai sindacati che sulla nostra pelle e sulla nostra vita e sicurezza non si scherza, sarebbe quello di togliere immediatamente le tessere sindacali. Visto che non ci tutelano in nulla e che firmano accordi su accordi come questo senza tenere conto della parola del portalettere ma informandoli o comunque venendo negli uffici a cose fatte.


COBAS POSTE

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