Viaggio nella Grande Distribuzione: intervista a una lavoratrice LD Market - Veneto #2

In occasione della giornata di mobilitazione dell'8 dicembre contro le domeniche e i festivi lavorativi nella grande distribuzione, inauguriamo questa piccola rubrica "Viaggio nella Grande Distribuzione".

Abbiamo pensato alcune domande per addentrarci nel mondo della grande distribuzione organizzata (GDO), in particolare per quanto concerne il reparto commercio, assieme ai lavoratori e le lavoratrici che hanno risposto e che decideranno di rispondere in seguito. Per cercare di capire meglio come la sfera lavorativa, le modifiche e peggioramenti a cui è sottoposta, vadano non solo a influire sulla nostra condizione lavorativa materiale, ma come modifichino la nostra stessa percezione e posizione sul luogo di lavoro. Non solo: ad essere modificata di riflesso è anche quella parte della nostra vita all'esterno del lavoro, quel "tempo libero" che ci viene sempre più derubato in "nome del profitto".

È un tempo che ci viene estorto con il lavoro festivo e domenicale, ma anche con il ricatto di contratti precari che ci impongono di lavorare oltre l'orario ordinario e previsto, con dei contratti che prevedono turni che non lasciano spazio a tutto ciò che esiste fuori dal lavoro (hobby, passioni, talenti, famiglia).

Le interviste che abbiamo raccolto hanno tante differenze (azienda per cui si lavora, ruolo che si ha in azienda, tipo di contratto), ma sicuramente c'è un aspetto che le accomuna: la percezione che il tempo del lavoro inondi sempre più completamente ogni parte della nostra quotidianeità, senza per questo darci ciò di cui abbiamo bisogno per condurre una vita almeno dignitosa. Così come le accomuna la viva consapevolezza che lottando e connettendo la propria esperienza con le altre orizzontalmente, si possa provare a migliorare la propria condizione lavorativa; che poi "propria" lo è meno di quanto si immagini.


Invitiamo quindi tutti i lavoratori e le lavoratrici della Grande Distribuzione a prendere parte a questa rubrica, scrivendoci per e-mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ), contattandoci , chiamandoci quando siamo in contatto.

A voi la parola.

Per chi lavori e dove?
LD MARKET nel Veneto.

Quanti dipendenti siete? In che proporzione sono impiegati uomini e donne sul tuo posto di lavoro?

Responsabile: lavora mediamente, nel nostro punto vendita, tra le 55 e le 75 ore settimanali, spesso senza fare neanche il giorno di riposo; ma c'è da dire che l'azienda non impone questo trattamento, è una cosa radicata negli anni e nella mentalità di chi gestisce che, di conseguenza tende a pretendere lo stesso, illegalmente, anche dal resto dei dipendenti.
Vice-responsabile: è un responsabile di livello inferiore e con gli straordinari retribuiti, quando vengono segnati.
Ausiliario vendite: è una funzione di livello inferiore al vice. Gli viene riconosciuto, economicamente, qualcosa in più rispetto alla semplice assistente. È trattato come un vice-responsabile anche se le sue mansioni non prevedono molte responsabilità. Inutile dire che la posizione viene rispettata.
Reparto ortofrutta: ad oggi sono 2 part-time, spesso si ritrovano a fare turni di 2 ore. Il resto delle dipendenti svolge una mansione di “tutto fare”, dalla cassa, alla sistemazione del negozio, all'esposizione dei prodotti promozionali e così via.

Che cosa conosci dell’assetto societario della tua azienda di lavoro?
Capitale Sociale 10.000.000,00 euro. Socio unico soggetto a direzione e coordinamento della società LILLO SPA.

Che tipo di contratto hai?
CCNL (Contratto collettivo nazionale del Commercio), terzo livello, tempo indeterminato.

Le mansioni che svolgi sono previste dal contratto?
Si.

Com'è il tuo contratto dal punto di vista delle ferie, della malattia, dei permessi?
Regolamentato secondo il CCNL, poi ovviamente chi gestisce le mie ore fa una sua interpretazione. Ad oggi sono in debito di ferie, in pratica ho sforato più di 40 ore di ferie, non pianificate e il 99% di quelle programmate non le ho fatte, bensì sono state imposte.
Permessi? Sempre regolamentati dal CCNL ma anche qui, vengono segnati dei turni inferiori alle ore stipulate, quindi mi ritrovo a lavorare anche 30 ore settimanali e vengono segnate ore di ferie e di permesso che non ho  mai richiesto.
Malattia? Sempre regolamentata, ma se provi a farla iniziano pressioni maggiori a quelle che già ci vengono fatte.

Puoi indicarmi che tipo di persone è più facile incontrare come colleghi/e lavorando presso la GDO? A) Giovani o meno giovani; B) Sposati/e o single; C) con figli o senza; D) titolo di studio: licenza media, diploma o laurea. È possibile delineare un profilo più frequente di altri?
L'età è tra i 30 e i 40 anni, per quanto riguarda la mia catena. Per quanto concerne il titolo di studio, nel mio punto vendita, la maggioranza ha la terza media, due sono i/le diplomati/e (tra cui io) e uno è laureato (l'ausiliario).

Quali sono gli aspetti peggiori di questo lavoro, secondo te?
Sicuramente il trattamento che ci viene riservato: umiliazioni, mobbing, persecuzioni, pressioni...
Se non fosse per l'aspetto umano, anzi disumano, potrebbe anche essere un lavoro piacevole.

Come sai il decreto “salva Italia” varato dal Governo Monti ha di fatto sostanziato quello che i precedenti decreti avevano messo in cantiere: la liberalizzazione delle aperture per gli esercizi commerciali. Come è cambiato il vostro mese lavorativo dopo l’entrata in vigore di questo decreto?

La maggior parte degli LD sono aperti la domenica, nel mio, siamo stati sempre aperti. Con la liberalizzazione hanno provato a tenere aperto tutta la giornata domenicale per un mese intero di alta stagione andando in perdita, per fortuna, quindi siamo aperti la domenica 9-13 e tutti i festivi (al momento esclusi Pasqua, Natale, Santo Stefano e 1 gennaio).

Il vostro contratto è stato modificato dopo il decreto?
Il mio no, è stato rinnovato a gennaio 2013 a tempo indeterminato su un contratto firmato a gennaio 2011, sono ancora tra i “fortunati”.

Come influisce sulla vostra vita quotidiana il potere che le aziende hanno nel determinare orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali?
Sicuramente la mia vita sociale è peggiorata, le tensioni in famiglia ci sono, soprattutto quando bisogna rinunciare ai succulenti pranzi domenicali, di quelli che ti ricaricano e ti “fanno ringraziare di avere un lavoro”, almeno con quei quattro soldi che porti a casa riesci a garantire un buon pasto ai tuoi cari.

Pensi che le donne ne risentano in misura maggiore in relazione a eventuali ripercussioni sulle relazioni familiari e sociali?
Sono una donna e ho sempre lavorato in gruppi di uomini. Al momento convivo, ma quando sarò mamma è sicuro che ci saranno dei cambiamenti. Quindi al momento tollero abbastanza bene.

Esistono i sindacati nella tua azienda? Se sì, quali? Che rapporto hanno con voi, che funzione svolgono? Che posizione hanno assunto riguardo alla questione delle aperture domenicali?
So che c'è un rappresentante RSU: mai visto, mai sentito... tutto tace!

L'otto dicembre ci sarà una giornata di mobilitazione contro le aperture domenicali e più in generale contro i turni di lavoro nei giorni festivi. Cosa ti aspetti da questa giornata? Qual è l'obiettivo che ti sei dato/a all'interno di questa lotta?
Sto valutando se farmi oltre 100km per andare a Schio, è anche il mio anniversario, sono un po' combattuta.
Cosa mi aspetto? Mi aspetto che se oggi siamo in 100 a pensarla in un certo modo, dopo l'otto saremo in 110. La gente va istruita, accompagnata. Non credo cambierà nulla fino a quando si resterà a guardare la TV sul proprio divano.

La situazione della GDO (Grande Distribuzione Organizzata), seppur peculiare, è estremamente generalizzata: l’allungamento dell’orario di lavoro senza adeguamenti salariali o cambiamenti contrattuali è una costante a partire da quello che possiamo definire “l’apripista” Marchionne con la FIAT. Che risposta generale su questo piano i lavoratori e le lavoratrici possono dare?
Mha, un po' ce la siamo cercata. Purtroppo si da tanto fiato per insultare i sindacati, però la gente dal suo divano mica si sposta. Con l'allungamento degli orari, avrebbero dovuto (Secondo Monti) aumentare i posti di lavoro, invece sono aumentati i suicidi e le pressioni... sembra una corsa all'ultimo euro.

Se ti dicessimo “lavorare tutti/e, lavorare meno e a parità di salario e diritti”, cosa penseresti? Ritieni possano essere tra le parole d'ordine unificanti per tutte le lotte presenti sul territorio nazionale?

NI. Lavorare meno può essere frainteso, ci sono molti fannulloni in giro. Bisognerebbe prima inculcare nelle menti della gente parole come onestà, rispetto reciproco, collaborazione... Se ci aiutiamo tra di noi senza mettercelo in quel posto, forse potremmo cominciare a parlare di “parole d'ordine”.

Speri di liberarti da questo lavoro? Se sì, quando pensi che possa realisticamente accaderti di trovare un lavoro migliore?
Sinceramente spero di liberarmi da questa opprimente febbre che invade l'Italia. Il mio lavoro mi piace, vorrei liberarmi più che altro da chi gestisce malamente i miei diritti e doveri.

Se ci fosse un supporto dall'esterno, che dimostrasse di essere determinato a sostenervi durante una vertenza, credi che la situazione cambierebbe in meglio? In quali condizioni, invece, ti sentiresti strumentalizzato/a?
Magari. Il problema più grosso è far cambiare la mentalità e trovare un supporto intelligente e costruttivo.
Mi sentirei strumentalizzata se la mia causa fosse un modo per attirare consensi e basta, per farsi pubblicità insomma... Un po' come fanno i nostri simpatici politici.

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