[Alpignano - TO] Gli operai Dr. Fischer (ex-Philips) occupano contro la chiusura

62 lavoratori, tra operai e impiegati, della Dr. Fischer, ex Philips, di Alpignano (Torino) hanno occupato la fabbrica lo scorso giovedì (8 ottobre).

Già dal lunedì erano entrati in sciopero mantenendo la produzione ma impedendo che il materiale uscisse dalla fabbrica, dopo ripetute richieste di un tavolo di trattativa con la proprietà che si è sempre negata. Alla Dr. Fischer, infatti, è da tempo che i lavoratori vivono una condizione di incertezza legata al destino dello storico polo produttivo di Alpignano. Così, negli anni, sono passati da tre turni a due, con sei ore lavorative e due di cassa integrazione, di fronte ad un padrone che ha sempre cercato di rassicurare i dipendenti circa il futuro dell’azienda facendo fumose promesse d’investimento nella realtà mai rispettate.

La produzione della Dr. Fischer è infatti molto particolare: qui vengono fabbricate lampadine per elettrodomestici ma, come raccontano i lavoratori, utilizzano una tecnologia ormai obsoleta che continua a preferire le lampade ad incandescenza invece che quelle a led. Nonostante le ripetute proposte dei lavoratori di rinnovare la linea, la proprietà non ha mai manifestato il proprio interesse, mantenendo in quel sito produttivo un’incertezza sul futuro dei lavoratori che si è protratta di anno in anno.

 

Giovedì hanno iniziato a circolare voci sull’imminente chiusura dell’azienda e infatti a fine turno i lavoratori hanno notano che molte procedure informatiche erano state bloccate, prova della volontà dei padroni di mettere i sigilli all’azienda chiudendo i cancelli in faccia agli operai. Loro però non si sono dati per vinti e, il giorno stesso, hanno deciso di entrare in assemblea permanente presidiando il polo produttivo giorno e notte e “tenendo in ostaggio” una parte di produzione già venduta e che dovrebbe solo essere consegnata. Contemporaneamente sono anche arrivate le lettere dall’azienda che comunicano la chiusura immediata e la messa in cassa integrazione di tutti i lavoratori. La famiglia Koegler, proprietaria della Fischer, non ha alcun interesse a investire nell’azienda di Alpignano, preferendo probabilmente spostare la produzione da qualche altra parte piuttosto che innovare il sito già esistente. Ma la determinazione e il coraggio di questi lavoratori stanno letteralmente mettendo i bastoni tra le ruote al magnate che da parte sua ha tentato lo sporco ricatto di un tavolo di trattativa a patto che tutte le iniziative di protesta fossero abbandonate. La proposta, inaccettabile, è stata prontamente rifiutata dagli operai di Alpignano che non interromperanno l’occupazione fino a quando non otterranno delle risposte concrete da parte dei padroni.     

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