[Napoli – Palermo] La lotta dei lavoratori Almaviva prosegue oltre i confini aziendali. Il protagonismo dei lavoratori.

L’enturage renziana in giacca e cravatta, riunita sabato nel grande evento di gala della Leopolda sicula, ha dovuto, almeno per 10 minuti, scendere dal palco delle “favole” e fare i conti con la realtà. Mentre all’interno della sala, personalità di spicco del PD si facevano belle, promettendo nuovi contributi dalla capitale e riempiendosi la bocca di proposte per un futuro rilancio della regione, fuori allo stabile dell’ex magazzino Sandron, un gruppo di lavoratori Almaviva interrompeva lo show per denunciare i licenziamenti contro i quali, ormai da giorni, stanno protestando. Almaviva infatti, gigante italiano dei call center della famiglia Tripi, lo scorso 21 marzo ha annunciato un taglio di ben 3000 lavoratori in tutta Italia, di cui 1600 circa solo a Palermo.

Per rispondere a questo attacco, il prossimo mercoledì, le sigle sindacali presenti in azienda hanno indetto una giornata nazionale di sciopero, mentre al MISE le RSU incontreranno la controparte e, sostenuti dal rumore dei fischietti e dai megafoni dei lavoratori e delle lavoratrici giunti nella capitale, cercheranno di far fare qualche passo indietro all’azienda. Anche questa volta è necessario che l’adesione allo sciopero sia alta e compatta.
In avvicinamento a questa data sono già in programma diverse iniziative messe in campo per cercare di portare la lotta anche oltre i meri confini dell’azienda e i tavoli di trattativa; oggi, allo stadio San Paolo di Napoli, durante il mach calcistico Napoli-Verona è stato srotolato uno striscione in sostegno ai lavoratori Almaviva. Contemporaneamente, altri lavoratori si stanno organizzando per elaborare un video da far circolare sul web (e presto ci saranno altre sorprese!).

Succede così che a Palermo nasce un coordinamento di lavoratori che, al di fuori del sindacato, si riuniscono nell’acronimo di C.A.L.A. (Coordinamento Autonomo Lavoratori Almaviva), dal nome dello storico quartiere della città palermitana, per proseguire nella loro battaglia. Allo stesso tempo, a Napoli, lavoratori e lavoratrici decidono di confrontarsi con la Camera Popolare del Lavoro dell’ex-OPG “Je so’ pazzo” per riuscire a portare avanti con maggior forza il contrasto agli esuberi.
E così, se è vero che a Roma, a Napoli e a Palermo 3000 lavoratori rischiano il licenziamento, è anche vero che i lavoratori, che da giorni sono ormai in mobilitazione, hanno deciso di non fermarsi ad aspettare semplicemente le risposte dai tavoli di incontro; uomini e donne che la notte non riescono a riposare e sentono il bisogno di attivarsi in prima persona perché su questa faccenda vogliono prendere parola.

Qui un articolo per una lettura più approfondita della vicenda Almaviva.


Fonti: Repubblica.Palermo, , CalcioNapoli



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