“O il posto di lavoro o i diritti”: il ricatto di Benetton-Autogrill

La fantasia non ha limiti, ma il ricatto è sempre lo stesso. Questa volta lo hanno chiamato “Programma volontario di trasferimenti e trasformazioni”, ma il contenuto purtroppo è un classico, nell’attuale scenario di rapporti di forza tra lavoratori e padroni. Chi non accetta la proposta dell’azienda viene licenziato.

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L’azienda ha mandato a 140 lavoratori una lettera in cui si chiede di “scegliere volontariamente” tra il licenziamento e il drastico peggioramento delle proprie condizioni di lavoro. Chi firma accetta una riduzione del contratto da full time a part time, con conseguente dimezzamento dello stipendio, e un trasferimento in altra sede all’interno di un raggio di 50 chilometri di distanza.

Chi non firma: licenziato. Intanto il gruppo Autogrill, di proprietà della Benetton, fa profitti: dichiara un fatturato di 6,1 miliardi di euro per il 2012 e prepara una maxi operazione di scissione aziendale, con il plauso del mercato azionario.

I lavoratori hanno proclamato immediatamente lo stato di agitazione per costringere l’azienda quanto meno a sedersi ad un tavolo..seguiranno aggiornamenti.

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