[Pisa] Lavoratori della Misericordia in lotta contro i licenziamenti

Da ormai più di un mese i lavoratori della Misericordia sono in mobilitazione per contrastare il provvedimento che prevede il licenziamento di quarantacinque di essi, circa il 75% dei dipendenti su un totale di 65, licenziamento il cui è termine fissato per il 30 giugno.

Quello che sta succedendo alla Misericordia è il frutto di gestioni fallimentari che hanno prodotto un buco di bilancio di 11 milioni di euro; i vari amministratori che si sono susseguiti hanno tenuto all’oscuro i lavoratori della situazione economica evitando di rendere noti i conti, mentre nel frattempo, in un valzer di gestioni “allegre”, estraevano dal cilindro 6 milioni di euro per la costruzione della nuova sede della Misericordia. Un edificio faraonico, totalmente al di fuori delle esigenze dell’associazione tanto che intere parti della nuova sede sono inutilizzate; il suo scopo reale è una nuova, l’ennesima, speculazione. Il tutto ovviamente sulle spalle dei lavoratori.

Proprio loro, i lavoratori, ribadiscono come fino ad un mese fa, nonostante la situazione fosse abbastanza critica e ci fosse già il sentore di un possibile tracollo (dapprima un susseguirsi continuo di amministratori cui è poi subentrato il commissariamento), i posti di lavoro sembravano intoccabili; la stessa diocesi (dalla quale dipende la Misericordia) tramite l’arcivescovo aveva assicurato che non ci sarebbero stati tagli nel personale. La storia è cambiata quando tramite la stampa, e non tramite i delegati sindacali, i lavoratori sono venuti a conoscenza che l’amministrazione dell’associazione aveva disposto il licenziamento di ben 45 di loro.

La risposta ovviamente non si è fatta attendere: sin da subito sono partite le assemblee, i presidi ed i cortei per portare a conoscenza della città quello che stava avvenendo, coinvolgendo tanto gli stessi lavoratori che rischiano il posto di lavoro, quanto i cittadini sui quali si riverseranno i disagi in termini di assenza di servizi fondamentali. Il Sindaco, interpellato, si è rifiutato di incontrare i lavoratori delegando a un assessore l'ingrato compito: un atteggiamento indifferente condiviso da tutte le istituzioni locali.

La Misericordia, come altre associazioni del settore (vedi croce rossa, pubblica assistenza,…) ha assunto in sé la gestione di molteplici servizi per la comunità: trasporto sanitario, trasporto disabili, servizio funebre, accompagnamento per i pazienti sotto dialisi e servizio di 118. Come è facilmente intuibile i licenziamenti porteranno ad un necessario taglio di questi servizi che si ripercuoterà su tutti, ed è proprio questo uno dei paradossi di questa vertenza: si licenzia, ma il lavoro non manca!

Pisa nell'ultimo anno ha tristemente pagato le conseguenze della spending rewiew; quello della Misericordia è già il secondo caso in cui i lavoratori della Sanità si sono trovati davanti al rischio di licenziamento; lo scorso anno, infatti, toccò alle lavoratrici della Sodexo affrontare questa situazione, ma grazie alla lotta le “leonesse” hanno impedito che i licenziamenti fossero portati a termine. I tagli portati dalla spending review scoperchiano prepotentemente la problematica delle esternalizzazioni: negli ultimi anni le istituzioni sanitarie e assistenziali (Azienda Ospedaliera, Società Della Salute) hanno deciso di affidare tutta una serie di servizi sanitari a cooperative ed associazioni della sanità, pur di governare i tagli. E non parliamo di tagli a servizi accessori inutili: come esempio ci basti riportare ciò che è avvenuto nel trasporto sanitario interno all’ospedale dove, in una situazione che già presentava carenze di personale, si è andati a tagliare il 15% delle ambulanze adibite a questo servizio, cosicchè ora i pazienti devono aspettare fino a 3 ore per usufruire del servizio.

Per lottare contro tutto ciò, martedì 21 è stata indetta un'assemblea cittadina, al fine di sensibilizzare e preparare ulteriormente la città alla giornata di venerdì 24 maggio, in cui ci sarà lo sciopero per il ritiro totale dei licenziamenti.

Rete Camere Popolari del Lavoro